21 Marzo 2015
Poi però mi sono resa conto, forse con un briciolo di sano egoismo, che è stato un tempo (peraltro breve) che ha arricchito tutti. I bimbi hanno cominciato a rendersi conto che papà e mamma qualche (rarissima) volta si allontanano e loro se la cavano benissimo lo stesso.
Mamma e papà, d’altro canto, si sono ricordati com’era la vita quando si poteva:
Quindi: è sta stato bello.
Poi però: abbiamo rinunciato a mezza giornata di vacanza per arrivare in tempo per fare una sorpresa a Lemuele andando a prenderlo all’asilo. Salendo le scale della sua scuola ero quasi emozionata, una senzazione inedita, un desiderio di vedere il suo musetto e sentire il suo profumo che non poteva più aspettare.
Tornata a casa ero in trepidante attesa che mio padre arrivase da noi con Eliandro, per stringere il mio paffuto nanetto, per vedere quelle faccette buffe che per due giorni avevo continuato a evocare nella mente.
Io che non ho MAI -e sottolineo MAI- avuto voglia di rientrare da un viaggio o una vacanza, per la prima volta avevo un ottimo motivo per tornare a casa.
Il mio cuore in briciole e burro non faceva che battere forte pensando a quei due monelli che ormai hanno conquistato ogni centimetro di me.
Il finale è più prosaico: Eliandro ha dimostrato chiaramente che avrebbe gradito passare altro tempo con il nonno (suo conclamato supereroe) e Lemuele ha affermato, teatralmente e spietatamente: no bacio a mamma, cattiva. Mamma è andata via, solo papà bravo.
Il jolly è: equilibrio. Questo sconosciuto. E la capacità di godersi fino in fondo partenze e ritorni