Succede che hai un desiderio. Anzi, veramente ne hai tanti, ma uno salta fuori con slancio ogni volta che apri il cassetto.
Succede che ‘sto desiderio, un bel giorno, corteggialo oggi e domani, diventa reale. Di carne, di terra. In questo caso, di carta.
Succede che ‘sto desiderio, un bel giorno, corteggialo oggi e domani, diventa reale. Di carne, di terra. In questo caso, di carta.
Diventa un libro che si chiama “Ovunque tu sarai” ed è già un bel traguardo per te, che ti sarebbe bastato anche meno per essere contenta. Meno di una copertina sgargiante, di professionisti serissimi che ci lavorano su, che se lo prendono a cuore, che parlano dei personaggi inventati da te come fossero veri; meno di un Editore che manco nei vagheggiamenti notturni. Meno del tuo nome scritto in rosso.
Che da sempre, si sa, è il tuo colore preferito.
Dicevo, era già molto bello così.
Che da sempre, si sa, è il tuo colore preferito.
Dicevo, era già molto bello così.
Poi, però. Hai cominciato a dare la bella notizia alle persone che ami. A quelle che ami molto, a quelle a cui vuoi bene, a quelle che ti stanno simpatiche, quelle che conosci solo un po’. Ed è lì, che è stato il miracolo. Quando hai visto l’entusiasmo sincero in un Brava, in un Evviva!, la luce di uno sguardo che prende parte di una piccola felicità.
Ecco, prendere parte. Una parte a uno, una parte a un altro e a un altro ancora. A forza di piccole parti, è diventata una cosa grande.
Ecco, prendere parte. Una parte a uno, una parte a un altro e a un altro ancora. A forza di piccole parti, è diventata una cosa grande.
E allora capisci, ma davvero, che un sogno che si avvera sarebbe niente, senza qualcuno che abbia voglia di abbracciarlo con te. Sarebbe un sacchetto vuoto, peggio di un sogno sognato da nessuno.
Una felicità che non si specchia nello sguardo felice di un altro, è una felicità che avvizzisce e subito muore.
Una felicità che non si specchia nello sguardo felice di un altro, è una felicità che avvizzisce e subito muore.
Ho vissuto momenti che tutto sembrava troppo: anche se le emozioni erano belle, premevano contro le pareti del cuore, da dentro, come a volerlo allargare. Ho capito che il mio cuore è un muscolo involontario ma non troppo, certamente estensibile, ballerino, commovibile e facilmente turbabile. Altamente infiammabile.
Il mio cuore è stato una stanza piena di gente che brinda.
Il mio cuore è stato una stanza piena di gente che brinda.
Ovunque tu sarai esce tra nove giorni. Ma non è quella la notizia.
La notizia vera, quella che un buon giornalista avrebbe messo in testa a questo sproloquio, è questa consapevolezza nuova.
Senza l’entusiasmo e il tifo di molti, la gioia vera degli amici e il sorriso di tanti, questo libro sarebbe solo carta piena di inchiostro, un monumento all’ego. E solo adesso lo so.
La notizia vera, quella che un buon giornalista avrebbe messo in testa a questo sproloquio, è questa consapevolezza nuova.
Senza l’entusiasmo e il tifo di molti, la gioia vera degli amici e il sorriso di tanti, questo libro sarebbe solo carta piena di inchiostro, un monumento all’ego. E solo adesso lo so.
Il jolly è: grazie
(Nel frattempo io sto bene, me la sto facendo sotto, e, forse, a giorni ricomincerò a respirare)
(Nel frattempo io sto bene, me la sto facendo sotto, e, forse, a giorni ricomincerò a respirare)
Tags: affetto, amici, entusiasmo, jolly, libro, ovunque tu sarai, progetto, romanzo, vera felicità
Ho aspettato troppo per commentare i tuoi vecchi post sull’uscita del libro, e me ne dispiaccio. Lo faccio oggi insieme alle mie congratulazioni, e’ sempre un grande piacere leggerti.
The Real Person!
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Oggi è perfetto 🙂 grazie di cuore, altroché. e a presto
Il mio cuore è una stanza dove si brinda è una frase spettacolare che la dice lunga sulle tue capacità di scrittrice. Sì, la gioia non condivisa è troppo simile alla tristezza.
bacione
The Real Person!
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Grazie Sandra. TU fai parti di quelli con cui ho avuto il piacere di condividerla 🙂
Ma tu nel Monferrato esattamene dove sei? Se puoi dirlo. Chè io vado sempre verso Nizza provenendo dall’allessandrino, mia mamma è nata e ha vissuto fino a 20 anni a Borgoratto AL. perchè mio nonno era capocantoniere e dopo le nozze l’hanno trasferito lì. Di solito ultimamente andiamo a Nizza per il vino e non può mancare la tappa a Mombaruzzo per gli amaretti.
The Real Person!
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Io vivo a Moncestino, che si trova sul confine tra torinese e alessandrino (e anche astigiano, per la verità): Se ti capita di passare da queste parti, mi raccomando, fatti viva!