Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

Gita per due

On: 21 Gennaio 2013
In: viaggi
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cieloErano passati più di due anni dall’ultima volta che mi ero allontanata da casa senza i nani. Ovvero, non era più accaduto da dopo la loro nascita. Invece la settimana scorsa Federico e io abbiamo piazzato i bimbi uno per nucleo di nonni e siamo fuggiti in montagna per ben 3 giorni e 2 notti.
Non è stato facile come avrei pensato, salutare i pupi. Soprattutto quando abbiamo lasciato Lemuele all’asilo con un broncio accusatore e le lapidarie parole “Meme triste perché mamma va via”. Con una faccia da bimbo abbandonato, tradito e vessato fin dal primo vagito.
Il furbetto.
riva valdobbio
 riva valdobbio

b&b tre alberi liberiPoi però mi sono resa conto, forse con un briciolo di sano egoismo, che è stato un tempo (peraltro breve) che ha arricchito tutti. I bimbi hanno cominciato a rendersi conto che papà e mamma qualche (rarissima) volta si allontanano e loro se la cavano benissimo lo stesso.
Mamma e papà, d’altro canto, si sono ricordati com’era la vita quando si poteva:

  • uscire perché se ne ha voglia
  • scolarsi un paio di drink senza timore di barcollare spiaccicando in terra il pupo stretto al collo stile koala
  • fare colazione leggendo un giornale per intero e non solo qualche fortuito titolo random
  • andare a sciare – pure con febbre e influenza riducendosi uno straccio, dopo essersi autoconvinti che ciò che non stronca fortifica (ma questo è un altro discorso)
  • rilassarsi nella sauna godendosi un silenzio surreale
  • mangiare quando si ha fame senza recite e siparietti per convincere persone mignon ad aprire la bocca e a non risputarti tutto addosso e sulle pareti
  • parlare di cose diverse da pappe, tossi, pediatri e altre facezie
  • dormire al bisogno (ma davvero si può? Io non ricordavo esistesse un mondo in cui quando si ha sonno semplicemente su chiudono gli occhi!).
palline di natale

bottigliemontagne dall'abbainoQuindi: è sta stato bello.
Poi però: abbiamo rinunciato a mezza giornata di vacanza per arrivare in tempo per fare una sorpresa a Lemuele andando a prenderlo all’asilo. Salendo le scale della sua scuola ero quasi emozionata, una senzazione inedita, un desiderio di vedere il suo musetto e sentire il suo profumo che non poteva più aspettare.
Tornata a casa ero in trepidante attesa che mio padre arrivase da noi con Eliandro, per stringere il mio paffuto nanetto, per vedere quelle faccette buffe che per due giorni avevo continuato a evocare nella mente.
Io che non ho MAI -e sottolineo MAI- avuto voglia di rientrare da un viaggio o una vacanza, per la prima volta avevo un ottimo motivo per tornare a casa. 
Il mio cuore in briciole e burro non faceva che battere forte pensando a quei due monelli che ormai hanno conquistato ogni centimetro di me.

Il finale è più prosaico: Eliandro ha dimostrato chiaramente che avrebbe gradito passare altro tempo con il nonno (suo conclamato supereroe) e Lemuele ha affermato, teatralmente e spietatamente: no bacio a mamma, cattiva. Mamma è andata via, solo papà bravo.

Ecco.
Ora, di essere in netta minoranza mi era chiaro, ma di vivere in una famiglia così smaccatamente maschilista non mi ero ancora accorta.
Per un attimo, mentre uno dei miei figli si sbaciucchiava il padre e l’altro inseguiva caparbio il nonno mi sono chiesta: ma perché SOLO tre giorni in montagna?

Il jolly è: equilibrio. Questo sconosciuto. E la capacità di godersi fino in fondo partenze e ritorni

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11 Responses to Gita per due

  1. Moonlitgirl ha detto:

    Bravissimi!!! Avete fatto bene!! e siete anche stati fortunati….noi saremmo dovuti partire il prossimo weekend…e poi….Pallottolino si è ammalato (febbre a 40°)…ed io anche se guarisse non me la sento di lasciarlo. Soprattutto non me la sento per i nonni che gia questa settimana ci stanno dando una gran mano!!!
    E quindi aihime…..weekend in una spa….rimandato!!!
    e comunque secondo me non c’è niente di più bello che regalarsi una serata a due, una bella cene in cui si può parlare di tutto e di niente, ridere, confrontarsi, coccolarsi, un buon bicchiere di vino (anche più di uno eh!!) e poi perché no…continuare la serata…perchè sai che la mattina dopo puoi alzarti con calma!!!
    Tutto questo secondo me fa benissimo alla coppia e all’individuo….quindi braviiiii!!!!!

  2. stefy23 ha detto:

    Ahahhaha!!! Questi uomini ingrati! Sei dolcissima, mi piace tantissimo questo pezzo e rendi come sempre tutto molto delicato, anche le cose più faticose e difficili. Un abbraccio, bravaaaaaaa!!!

  3. Patrizia ha detto:

    Vedi? Noi stiamo lì a rovinarci la vacanza pensando a quei frugoletti profumati che abbiamo lasciato a casa, e loro? Vivono serenamente le loro giornate!
    Io l’ho imparato la prima volta che l’ho lasciato. Aveva un paio d’anni ed io me ne sono andata a Chicago (mio marito è assistente di volo). Appena toccata terra statunitense, mi è stato comunicato che aveva 39 di febbre (quell’influenza A di qualche anno fa). Tornata con il primo volo? No, sono rimasta. Un team di nonni, pediatre ed amiche si sono ‘smaltite’ l’influenza ed io mi sono goduta la vacanza riuscendo a non angustiarmi troppo. Non so come ho fatto, ma l’ho fatto!!! 😉
    E lui? Felice di essere stato nel letto della nonna!

  4. annie ha detto:

    FIOLY CARA…STUPENDAMENTE…..MERAVIGLIOSO ….!!!!!UN ABBRACCIOOO!MI RACCOMANDO NON MOLLARE QUESTO DONO CHE AI!!!

  5. verdeacqua ha detto:

    Bello bello bello questo post, soprattutto la prima parte!!!

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