Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

  • Istanti rubati a #maggio2016 (di fusa e luce nuova)

    On: 7 Giugno 2016
    In: istanti rubati, la mia vita e io
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    camino, piemonteAlle volte sopperisco al bisogno di viaggiare osservando la luce che trasforma i luoghi che mi sono familiari.
    A maggio è capitato spesso. Non c’è stato nemmeno un giringiro, ma  il tempo è cambiato così frequentemente che è stato come andare a spasso attraverso le stagioni.

    Non  che sia sempre un vantaggio. Ma tocca vedere il lato buono di tutte le cose, se ci si vuole svegliare il mattino alle sei senza sentire il desiderio di smaterializzare l’orrendo trillante ordigno contro il muro.
    Per esempio: trovare in casa tracce di topi (bella la campagna, eh) mi ha aiutata a convincere Federico a tenere un gatto. Così è arrivata Draghessa, che noi nomi normali non ner vogliamo, ed è la prima volta che ho un gatto mio. Che poi è una gatta di tre colori e spiccato spirito di adattamento, visto che nell’arco di poche ore ha fatto amicizia con il cane e i bambini, che se la portano a spasso sulla spalla come fosse un papppagallo.
    E io che non ho mai avuto un gatto mio, provo la bellezza di scrivere con un felino sopra le ginocchia. Due frasi e una carezza. Un punto a capo e un po’ di ron-ron.
    Abbiamo avuto un altro amico con l’ala ferita, un corvo. Ma è volato via in fretta.
    gattinacorvomoncestino (AL), piemonte
    Maggio è stato così. Frammentario. Un giro al Salone del Libro, qualche giro col libro, una giornata di festa con la banda -come mi piace la banda- qualche gita in campagna, un paio di sogni significativi, come sempre libri a profusione (Non scrivere di me di Livia Manera Sambuy, Ghiaccio-Nove di Kurt Vonnegut, Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, Maschere per un massacro di Paolo Rumiz, Big Magic di Elizabeth Gilbert, Io prima di te di Jojo Moyes, Maria di Isili di Cristian Mannu).
    Sapete cos’è un sogno? Non è una chimera generata dal nostro desiderio, ma un’altra via attraverso cui assorbiamo la sostanza del mondo e accediamo alla stessa verità che svelano le brume, celando il visibile e rivelando l’invisibile. (Muriel Barbery)
    Maggio è stato un saltinbanco che colleziona nuvole e poi le scompiglia con un mazzo di raggi di sole.
    Non sempre è un vantaggio. Ma mi piace pensare che la pioggia sia venuta per rinverdire i prati e profumare le rose.
    E non è stato male vederla attraverso la finestra, la gatta sulle ginocchia, qualche frase e un po’ di fusa.
    camino, piemontecamino, piemontecamino, piemonte
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  • Istanti rubati ad #aprile2016 (emozionarsi)

    On: 10 Maggio 2016
    In: foto, il progetto, istanti rubati, l'emozione in ogni passo
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    aprile2016Ho letto da qualche parte: non è vero che non ci sono più le stagioni, ci sono tutte, gettate alla rinfusa nel mese di aprile. Stiamo diventando tutti un po’ più meteopatici, ho pensato. Capita così quando non sai che aspettarti.
    Siamo usciti alle volte con i pantaloncini corti e alle volte con gli stivaletti di gomma. È uscito anche il secondo romanzo che ho scritto, ed è un’altra ottima ragione per non sapere cosa aspettarsi. Per adesso quello che è successo mi piace: alle presentazioni ho brindato con gli amici a prosecco e assaggiato fantastiche torte alla nocciola, ho risposto alle mail di sconosciuti che mi scrivono cose sul libro che sono carezze. Il libro si intitola “L’emozione in ogni passo” e fin qui me ne ha date di belle.

    aprile2016aprile2016aprile2016l'emozione in ogni passoÈ successo anche di meglio perché sono diventata di nuovo zia e i neonati mi commuovono, mi smuovono il cuore come un pizzico sulla mozzarella. Figurarsi i neonati nipoti. Li guardi ed è chiaro che vengono da un altro mondo, glielo scorgi negli sguardi che vanno dietro a qualche intuizione impossibile.
    Lo trovo, quel mondo, nelle parole dei miei figli, che delle volte la sera mi dicono cose che spalancano l’invisibile:
    “Mamma, io ti volevo bene già quando ero nella tua pancia. Io mi ricordo quando tu eri nella pancia della nonna”.
    E: “Ma se quando eravamo angeli in cielo non sceglievamo te come mamma, adesso eri triste?”

    In mezzo al sereno sono venuti cieli torbidi da cui difendere gli occhi, da cui mettere al riparo i ricordi. Perché ci sono tempeste d’aria che scoperchiano case e paesi. Figurarsi se non sanno scoperchiare i ricordi. E allora tocca rinsaldare gli argini, rinforzare i margini: mettere distanza o accettare che s’assottigli.

    Tra tante persone belle, qualcuna che ti domandi che cosa sia venuta ad insegnarti, a parte il desiderio di svegliarti cintura nera di karate. Tra tante parole belle, qualcuna che stona, rende anacolutico il pensiero, o peggio, lo affloscia.

    E poi, cose buone: bei libri letti (Equazione di in amore, L’arca, Il resto è ossigeno, Dieci prugne ai fascisti, Non scrivere di me); sassi gettati nel fiume e cavalcare nel prato; un fine settimana con un’amica e i suoi bambini; una gita noi quattro allo zoo (che poi è un parco biologico).

    Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale a per vedere come stanno le bestie feroci e gridare Aiuti aiuto è scappato il leone, e vedere di nascosto l’effetto che fa.

    Ogni tanto lo faccio, di guardare le cose accadermi e restare a guardare: di nascosto l’effetto che fa.

    (Nella foto della presentazione a Moncestino, con la giornalista Chiara Cane)

    zoom cumiana
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  • Istanti rubati a #marzo2016 (Tutto è già qui)

    On: 31 Marzo 2016
    In: istanti rubati, la mia vita e io
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    pasqua 2016Marzo 2016 ha avuto dentro la Pasqua e la Pasqua ha le uova e le uova hanno dentro sorprese delle volte belle, delle volte deludenti. Fa parte del gioco.
    Ne abbiamo avute e regalate e il bello è in questo dare-avere di carte colorate che frusciano per casa e danno colore.

    Qualcuna ce la siamo dipinta perché è bello bollirle nel vino e riempire la casa di odori. Come quando bambina, in montagna, coloravo gusci a forza di violaciocche scippate ai prati, un bottino portato via nelle tasche dei giacconi ancora pesanti, mentre mamma rideva a vedermi con le mani sporche d’erba e le unghie di terra. Questo un po’ lo ricordo e un po’ lo indovino, come forse domani faranno i miei figli, a pensarmi di ritorno dalla bottega, un pacco di uova da sei spiaccicato in terra scendendo dall’auto. Loro due che ridono cauti, un po’ increduli di non avere nessun colpa.

    neve in monferratoneve in monferratoneve in monferratonel bosconel bosconel boscomarzo 2016, cavalloTra le sorprese di marzo, una bella nevicata, qualche giro a cavallo, passeggiate nei boschi e i pruni fioriti in cortile, che son sempre quelli ma ogni anno la primavera sembra una cosa nuova. Forse per quello si chiama così: prima, vera. Come se ogni volta fosse quella buona dopo millenni di prove.
    E abbiamo avuto un orto appena cominciato a patate e cipolle dopo la fresatura, la terra pronta dopo il gelo; è facile capire la terra che invita il seme, dopo tutta una stagione di solitudine.
    Forse ci vuole insegnare che ogni cosa viene a suo tempo, come ogni uovo si schiude quando la vita è pronta.

     

    Tutto è già qui
    nell’ombra delle cose
    l’amore che verrà
    le partenze e poi le attese
    tutto è già qui
    anche se non si vede

    tutto è già qui e non si lascia dire

    Ci sono state sorprese meno belle. L’ultima è stata bruttina proprio, quando sul giornale c’era l’addio a GianMaria Testa. Partito presto, troppo presto. Adesso che servivano più di sempre le sue parole che vengono su da basso, rigogliose e fertili per quelle radici fonde. E oneste. Un’anima bella venuta dalla terra di mio padre, andato via con il male di mia madre.
    Restano le sue canzoni, il dolce del cioccolato che rimane in bocca a coprire l’amaro.

     

    Ma se tutto è già qui, anche quando non si vede, mi viene da pensare che:
    tutto è ancora qui, anche quando non lo vediamo più.
    Ed è un pensiero somigliante al dolce che manda via l’amaro.

    <“>
     pasqua 2016
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  • Istanti rubati a #febbraio (e 24 ore regalate)

    On: 2 Marzo 2016
    In: istanti rubati, la mia vita e io
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    feb5Febbraio ha avuto una possibilità in più quest’anno: un giorno intero per dimostrarsi buono. Come impiegare le 24 ore regalate?
    Si potrebbe spiegare le ali e sputare lingue di fuoco accendendo il cielo di tramonti o sfruttare la bat-ragnatele per starsene appesi a testa in giù: nel mondo alla rovescia l’amore è ricambiato dal primo sguardo, il fritto misto è salutare come la curcuma e si prepara veloce come il saikebòn, e tutti possono scegliere esattamente dove abitare e con chi. Che detto così pare facile, e invece.

     

    Che poi diciamocelo, il mondo dritto è proprio strano:
    “Sai cosa mi ha detto il mio amico? Che sua mamma e suo papà si baciano sulla bocca”
    “È normale, vedrai che anche tu quando avrai una fidanzata…”
    “Mamma, te l’ho già detto: io non vojo fare il fidanzato, vojo fare il muratore di mattoni!”
    feb2feb4In un giorno regalato sarebbe bello far crescere qualcosa o qualcuno: un progetto, un paio d’ali, una treccia alla Rapunzel, un ghiro dentro una tana di vetro, un fiore nuovo spuntato in giardino.
    Fai che sia terra il tuo cuore
    e la speranza un seme
    la terra si annaffia e non si spreme,
    come l’amore.

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  • Istanti rubati a #gennaio2016

    On: 8 Febbraio 2016
    In: istanti rubati, la mia vita e io
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    trekking in monferratoGennaio somiglia a una camminata che ho fatto una domenica pomeriggio tra le colline.
    C’era molta gente, anche amici, ma alcuni pezzi li ho fatti sola. Ci sono state salite da accorciare il fiato e scorci da levarlo proprio, per come si vedeva il cielo, traslucido e vagamente surreale.
    C’era la luce di inverno, quella che leva veli senza misericordia, e pialla le ombre e ricalca i contorni.
    C’è stato un fuoco trasparente sopra la sera -le fiamme a sgambare in alto- e accanto al fuoco vin brulè da bere bollente.

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  • Istanti rubati a #novembre2015 (speciale Portogallo)

    On: 1 Dicembre 2015
    In: foto, istanti rubati, la mia vita e io, viaggi
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    portogallo 20154 viaggiatori (22 anni l’età media), 1 volo e circa 2300 chilometri percorsi in auto, 8 diversi alloggi, 1 compleanno festeggiato durante, 3 libri appresso*: alcuni numeri del nostro giro in Portogallo di novembre.
    Giorni on the road graziati del clima, alla scoperta di un Paese che va viaggiato a passi brevi. Perché la sua bellezza è negli incavi di pietra dietro un cortile, nelle pareti di azulejos, nei filari autunnali che accendono i fianchi molli delle colline.

    portogallo 2015lisbonaportogallo 2015portogallo 2015portogallo 2015Gli ho voluto bene per le carezze sulla testa che i miei figli hanno preso a valanghe, da perfetti sconosciuti; per il proflo risoluto dei litorali inginocchiati contro la rabbia dell’Oceano che gli urla addosso.
    Per il castello che una custode ha aperto solamente per noi, per far salire i bambini sulla torre di vedetta a vedere la luce aranciata che s’appoggia ai muri di Trancoso. Per l’odore di baccalà e caffè, per la saudade che ti invita a ballare un fado e ti fa volteggiare in un tempo sospeso, in un tempo di nessuno, sul palco legnoso della tua solitudine.
    Per l’incontro con la mia cuginetta e il suo fidanzato, che non vedevo da anni 4, e che ci ha raggiunti al Miradouro de Santa Luzia, a suo agio perfetto nella nuova vita lisbonese. Per le cose riviste a distanza di anni, frammenti da ripescare uno a uno sul fondale melmoso della memoria. (altro…)

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  • Istanti rubati a #ottobre2015

    On: 5 Novembre 2015
    In: istanti rubati, la mia vita e io, viaggi
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    ottobre in campagnaOttobre in campagne esibisce l’opulenza di due tondi che sono lune piene, bastoni nudi che reggevano pomodori, una pergola azzurra sotto cui sdraiarsi per veder nevicare gli alberi.
    Ottobre in campagna è rumore di zoccoli sul battuto davanti alla stalla, fischi di corvi e tosse di bambini infagottati nelle prime giacche pesanti.
    Sono chiome d’acero esplose di rosso in un mazzo di ore, come se nella notte le avesse accese una fiamma.

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  • Istanti rubati a #settembre2015 (speciale mare)

    On: 5 Ottobre 2015
    In: foto, istanti rubati, la mia vita e io
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    liguria a settembreIl mare di settembre. Cosa non è. La luce quando lo accende e lontano in fondo non distingui la cerniera che lo divide dal cielo.
    Il mare sul principio dell’autunno ha quel blu che lo tiene legato all’estate ma sai che manca poco perché ruzzoli verso la sfumatura, perché perda il lucore piatto e acquisti profondità.

    È facile innamorarsi di spiagge dove puoi stenderti e star largo sotto un sole tenero, un sole tiepido che invita. Ascoltare l’andata e ritorno dell’onda al mattino, quando sul lungomare con le scarpe da ginnastica riempi i pensieri di iodio e poi ti fermi al caffè per un tu per tu col mare. Tu parli e parli, lui ascolta e non interrompe.
    liguria a settembreliguria a settembreliguria a settembreI bambini ti sembrano anche più belli, più abbronzati e lisci, con quei capelli fini impastati di salsedine e quasi biondi, i piedi pieni di sabbia, e le notti insieme, in un letto che a forza di sabbia è spiaggia anche quello.

     

    Il mare a settembre è stato balsamo e ossigeno, la felicità del giornale letto al mattino in balcone, la focaccia per pranzo e vino bianco la sera, sotto un pino marittimo, stanchezze che evaporano nell’aria secca che anima panni stesi ai balconi.
    Sono stati pomeriggi al computer mentre i figli dormono e appunti portati in giro in una tasca del borsone, tra gli asciugamani e i solari. Tra Tabucchi e Pessoa.

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  • Istanti rubati ad #agosto2015 (speciale Obra)

    On: 25 Agosto 2015
    In: istanti rubati, la mia vita e io, viaggi
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    vallarsa, trentinoCi sono cose che si fanno soltanto in montagna ad agosto. Ad esempio, le cene della contrada nel prato davanti a casa, ognuno cucina qualcosa, i bambini giocano con le bici e i palloni e se ne vanno in giro a cercare i ghiri lì intorno, che quest’anno ce n’è un’invasione.
    A fine serata tutti –eccetto i bambini- si beve grappa, scegliendola tra una decina di tipi, e si intona (si fa per dire) Quel mazzolin di fiori e Vecchio scarpone.

    vallarsa, trentinovallarsa, trentinovallarsa, trentinoIn montagna ad agosto i tuoi figli scalano alberi e tu pensi che era giusto ‘sta mattina, o ieri al più tardi, che su quei ciliegi ti arrampicavi tu, che allora avevi i codini e le ginocchia sempre spelate. Ora ci sali ancora, dietro tuo figlio, e lo guardi da basso, con le braccia pronte alla presa e il cuore a strappi. (altro…)

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  • Istanti rubati a #giugno2015 (speciale Santiago)

    On: 20 Luglio 2015
    In: istanti rubati, viaggi
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    Il Cammino di SantiagoGiugno ha avuto dentro diverse cose: la fine di un altro anno di asilo, un principio d’estate, un concerto di Vasco, una Settimana Ragazzi in maneggio. Per dirne qualcuna.
    Ma questo post sarà un collage di attimi dal Cammino di Santiago. Non sono foto di qualità (del resto non sono fotografa né tanto meno di qualità) ma hanno di bello il modo in cui sono state fatte, sul passo delle vie galiziane. Mano al marsupio e scatto. Sono immagini di passaggio, senza rallentare, senza nulla concedere alla posa, al fuoco, al dettaglio. Sono foto che camminano. Così quando le guardo, ora o tra dieci anni, ritrovo la fatica, il sudore, il desiderio di fermarsi a riposare e la necessità di andare, per non perdere il ritmo.

    Il Cammino di SantiagoIl Cammino di Santiago

    Ci ritrovo un attimo di tregua tra i riflessi di un ruscello gelido che gonfia il ventre ombroso e accogliente di un bosco, ci trovo le luci al tramonto di un paese che ci stava aspettano -in quell’ora precisa che i suoi muri di pietra si fanno gialli contro un cielo il bilico tra azzurro e blu. E dalle stradine di fianco alla piazza arrivano bambini -pallone incollato al piede- seguiti da greggi di schiamazzi spagnoli.

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