Qualche giorno fa ero a casa di un’amica e stavo “chiacchierando” con Eliandro, quando il mio piccolo furbetto secondogenito ha pronunciato la parolina magica: mamma.
Siccome ha 5 mesi soltanto, so benissimo che si tratta a malapena di lallazioni, che a questo suono morbido lui non attribuisce nessun significato; che non è niente di personale, insomma.
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La prima volta numero due
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(Altro che vacanze) l’altra me vive in India
Read MoreQuasi ora di vacanze. Ma non per me. Bè, qualcuno potrebbe obiettare che sono in vacanza da mesi, visto che sono in maternità, ma è vero solo in parte. Un po’ perché le giornate con due nanetti di 18 e 5 mesi non sono proprio come quelle (ormai sbiadite nella memoria) trascorse a sorseggiare cocktail sotto l’ombrellone coi piedi a mollo. E un po’ perché per me vacanza = partire. E da questa equazione non si scappa.
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Di emozioni che son brace sotto la cenere
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Il Social Family Day secondo me
Read MoreMetti una giornata social, metti che da due giorni hai la febbre (la prima negli ultimi due anni) e un mal di gola che non te lo ricordavi dal tempo delle elementari. Metti che le previsioni danno pioggia e che per forza di cose dovrai portare con te il tuo gnomo di 5 mesi, che da una settimana è (parecchio) più nervoso del solito. Aggiungi che sei a enne notti di sonno disturbato e inquieto.
Viste le premesse, poteva essere lo sfacelo. Invece, per fortuna, il giorno ha tradito le aspettative del mattino. -
Quando notte fa rima con lotte (post scaramantico)
Read MoreVorrei discutere approfonditamente l’argomento “bambini che non dormono di notte”. Se non stessi per addormentarmi. Mi accontenterò di un breve post scaramantico. Mi spiego: avevo scritto un po’ di tempo fa che Eliandro dorme quasi tutta la notte filata. Avevo aggiunto che non avrei dovuto dirlo, per non portarmi rogna da sola. E benché io abbia accompagnato tale affermazione con un gesto apotropaico, non è servito e la Sfiga dei Nemici di Morfeo si è abbattuta su di me.
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All’origine delle parole
Read MoreOsservare un bambino che impara a parlare è stupefacente. L’impegno che ci mette nel cercare nella testolina proprio quella parola, il desiderio di farsi capire, il mettere insieme suoni e significati con tutta la fatica che traspare dagli occhioni concentrati: è la loro piccola grande impresa, il tributo da pagare per essere ammessi nelle conversazioni dei grandi.
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Quando la terra trema, il cuore di più
Read MoreChi mi conosce lo sa, non sono mai riuscita a schiacciare nemmeno un insetto (zanzare a parte, la categoria non me ne voglia). Anche perché da piccola mi capitava spesso di fantasticare sulle più –apparentemente- insulse bestiole. Sulle colonie di formiche, per esempio. Mi immaginavo questi gruppi industriosi e indaffarati venire sconvolti ogni volta da una mossa umana o di qualche animale appena più grande. Me le vedevo disperate e affrante, con il loro lavoro distrutto, incapaci di comprendere cosa stesse accadendo. Me le immaginavo correre a destra e sinistra, sconvolte dalla catastrofe, causata magari dal nostro semplice passaggio con una bicicletta.
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Paese che vai, colore che trovi
Vivo in un bel posto, sono a casa in maternità e posso stare coi miei bimbi, ho una bella famiglia e le mie giornate sono faticose ma appaganti, che in fondo anche l’imprevisto ha il suo perché. C’è una sola cosa che mi manca come l’aria che respiro: viaggiare.
Non nel senso di una vacanza o roba così. No, proprio vorrei mettermi uno zaino sule spalle, comprare una buona guida e poi consumarmi le scarpe e gli occhi a forza di vedere cose nuove.Mi manca così tanto, esplorare, che sento come una nostalgia nascosta, che pungola e pizzica ogni giorno un po’.
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Così accettare l’invito di Viaggi e Baci e scegliere qualche foto di viaggi fatti mi è sembrato un buon pretesto per tuffarmi con la memoria in quei panorami rubati al tempo con un click. -
Solo per dire grazie alla Vita
Read MoreIeri è stata una giornata di festa. C’è stato il Battesimo di Eliandro nella nostra bella chiesetta di campagna, e il sole, se proprio non è stato un sole sfacciato, ci ha riscaldato il pomeriggio fin quasi alla fine dei festeggiamenti.
Chissà se Eliandro domani sceglierà un’altra strada, magari diventerà buddista, agnostico o induista. Non importa la religione che sceglierà o non sceglierà, non importa quale Dio deciderà di accogliere. Ciò che mi auguro è che i miei figli alimentino sempre la propria radice spirituale che gli permetterà di restare in contatto con la parte più profonda di sé e di apprezzare tutte le meraviglie che avranno intorno. -
Lo zen e l’arte della manutenzione del neonato 2
Read MoreDicevamo di usi e mode in materia di gestione del neonato, che cambiano più veloci del prezzo della benzina. Per raccontarne una. Quando ho partorito Lemuele, ed era solo fine 2010, era in voga la doppia pesata. Tredici mesi dopo, nello stesso ospedale, stesso reparto, con la stessa équipe medica, quando ho chiesto se avessi dovuto pesare il pupo prima e dopo ogni pasto, mi hanno guardata come fossi una disadatta psicolabile. Meglio così, per carità. Ma un anno prima non ero stata certo io ad autoinfliggermi la tortura di alzarmi trecento volte per notte per sottopormi a occhi semi-chiusi al rito della bilancia.