Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

Storia di una pubblicazione e grazie sparsi

On: 12 Maggio 2015
In: il progetto, la mia vita e io, ovunque tu sarai
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ovunque tu saraiGrazie. Sei lettere che ultimamente sto usando come un mantra.
Questo libro mi sta restituendo infinitamente più di quanto non avessi pensato.
Allora, dal momento che non l’ho fatto tra le pagine del romanzo, voglio dire qui due parole a chi mi ha accompagnata durante il viaggio.

Per cominciare, le persone che hanno assistito la costruzione, mattone dopo mattone, della storia che è diventata “Ovunque tu sarai“. Tra loro, la motivatrice Silvia-Mathilda Stillday -e le belle donne del gruppo- che mi ha detto, semplicemente: Se quello che ti piace fare è scrivere, perché non lo stai facendo?

Poi grazie agli amici, primi lettori, che mi hanno imprestato le loro certezze quando le mie latitavano: Roberta, Cristiana, Danila, Erika, Karen, Giusy, Stefania, Tex, Fabrizio, Laura, Betta, Enza, Maurizio, Marco, Alessandra, Robert, Barbara (tutte le foto decenti della sottoscritta sono sue, tipo qulla qui sopra). Con santa pazienza hanno letto, corretto, immaginato. Via mail, al telefono, alle macchinette del caffè in ufficio (eh sì, sono stata parecchio impegnativa). Ma, più di tutto, mi hanno incoraggiato. Perché ciò di cui avevo bisogno sopra ogni cosa era pensare che fosse possibile.
Grazie a Devis Bellucci che, come nei suoi libri, dispensa saggezza con generosità: senza conoscermi né chiedermi nulla in cambio mi ha aiutata a costruire una sinossi funzionante.

Qui, nella storia della storia, arriva Barbara, che con il suo entusiasmo contagioso mi convince che il file word a cui stavo lavorando non deve restare chiuso nel cartella sul pc (succedanea del più noto cassetto). Così il manoscritto passa nelle mani di Andrea e poi di Sergio Calderale, a cui devo il primo editing e soprattutto l’ardire di cominciare a crederci.
Grazie a lui, il lavoro approda al sicuro, tra mani di professionisti che meglio di così non mi poteva capitare: la Walkabout Literary Agency di Fiammetta Biancatelli, Ombretta Borgia e Paolo Valentini. Mi hanno accolta non solo con professionalità impeccabile, ma anche e soprattutto con una dose di umanità, empatia e partecipazione che me li rende da subito insostituibili.
Da lì a Giunti il passo è stato breve. E’ stato in una telefonata di inizio estate di Paolo che mi dice: Ho delle notizie per te. Sei seduta? E io, sul balcone di casa affacciato sui prati, che penso Sono in piedi, ma ho gambe allenate.
Il passo è stato in un paio di gite a Firenze, alla sede storica di Giunti, insieme a Fiammetta. Mi sono trovata seduta a una grande scrivania, a parlare con un certa incredulità di personaggi inventati da me. Con un certo imbarazzo, anche, perché mi pareva di essere presa un po’ troppo sul serio, e ogni poche parole mi veniva voglia di dire, No ma è finto, l’ho pensato io, è solo un gioco.
Invece Donatella e Annalisa mi hanno presa sul serio. Mi hanno insegnato, guidato, ascoltato con pazienza e disponibilità. Così i loro colleghi, durante e dopo l’uscita: Alessandra, Daniela, Martina, Francesco, Alida.

Nel frattempo, a casa hanno avuto gran sopportazione. Mio padre a suo modo, con l’ironia che nasconde l’orgoglio per questa figlia che passa il tempo libero a mettere in fila parole. Mia sorella che c’è sempre, senza bisogno di dircelo. Federico che non è soltanto l’uomo che ho scelto per la vita, ma il mio primo e accanito sostenitore (e non è da tutti). La sua famiglia, sua mamma e Carola soprattutto, che insieme ai miei impareggiabili zii, mi regalano tempo e spazio per coltivare le mie passioni, facendo i baby sitter quando serve. I miei bambini, che hanno a volte pazienza, e a volte anche no, ma sono loro che mi danno l’energia per tutto.
Grazie alla mia mamma, ovunque sia, madre anche del mio amore per la scrittura.

Poi è arrivato IL giorno e lì, se dovessi elencare tutti quelli che mi hanno stordita di calore e tifo, non mi basterebbe un pomeriggio. Ho avuto così tanto entusiasmo intorno che ho finito per crederci anche io: un bel sogno è diventato vero.
Per farlo, ha scelto una strada sua, mi è bastato incoraggiarlo ai bivi, spronarlo in salita. Ha saputo scegliere mani generose che lo hanno modellato come fosse di creta, cuori fertili dove lasciare un segno piccolissimo.
A tutti quelli che hanno avuto voglia di sorridergli: grazie.

 Il jolly: ha sei lettere.

(Questo post è anche la risposta a chi mi ha chiesto perché non ho inserito i ringraziamenti in fondo al libro: sarebbero stati più lunghi del romanzo).

NB Se qualcuno si trovasse il zona, giovedì 14 maggio, ci vediamo alle 17.30 alla Biblioteca di Chivasso, nell’ambito delle iniziative del Salone del Libro (Salone Off)

chivasso - 14 maggio - Salone off
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8 Responses to Storia di una pubblicazione e grazie sparsi

  1. Danila ha detto:

    Per quel che ne so io, Lei è in te: orgogliosa, e compiaciuta, per i tuoi traguardi di donna!
    Avanti così Fioly, e grazie a te

  2. sandra ha detto:

    Attualmente secondo me e salvo le solite rare eccezioni per arrivare occorrono: una buona storia e pure ben scritta, un editor capace, un agente con buoni contatti che crede nell’autore. E comunque prima di tutto: Brava Fioly dagli occi blu!

  3. Marzia ha detto:

    In questo ultimo anno ho seguito poco tutto, per tante ragioni, però il tuo libro l’ho comprato e aspetto un momento di quiete per leggerlo in santa pace.
    Bravissima! La tua tenacia è stata premiata e questo post è la dimostrazione che quando il talento c’è alla fine viene riconosciuto.
    Purtroppo giovedì sarò fuori città ma se ci saranno altri incontri in zona verrò molto volentieri a complimentarmi di persona.
    Un abbraccio!

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