Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

Perdersi tra i ghiacci

On: 28 Marzo 2014
In: ospiti
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copenaghen

 

Per me la solitudine è come per altri la benedizione della chiesa. È la luce della grazia. Non chiudo mai la porta alle mie spalle senza la coscienza di compiere un gesto misericordioso nei miei confronti.

 

Io col genere giallo ho seri problemi. Mi perdo. Dopo le prime 20 pagine annaspo. Ovviamente non risolvo mai il caso, ma non basta: mi ingarbuglio, inciampo, perdo la capacità di associare volti a nomi. Un disastro.
E so che succede così, ma ogni tanto ci riprovo. L’ultimo esperimento è stato “Il senso di Smilla per la neve” di Peter Hoeg.

 

L’ho comprato perché è ambientato a Copenhagen, e io prima di visitare un luogo amo leggere un romanzo che lo racconti. (Sono una pazza maniaca, lo so). A ogni modo il copione è stato il solito: innamorata del libro per il primo quarto e poi niente, mi sono perduta tra i ghiacci e il mare che dividono la Danimarca dalla Groenlandia.
Eppure è un bel libro. Un po’ complesso da seguire,  almeno per chi ha pochi neuroni attivi come me.
Ma lo stile di Peter Hoeg è davvero accattivante. Si cala nei panni di una donna, peraltro mia coetanea, e la racconta in modo originale e mai scontato. E profondo. Un po’  cinico, ma con quella ironia sagace che lo salva dai cliché.
Anche il fulcro del romanzo è toccante perché tutto ruota intorno alla morte di un bambino. Un bambino orfano di padre e figlio di una povera donna alcolista abbandonata a se stessa.

 

Per viaggiare bisogna avere una casa da lasciare e dove tornare. Altrimenti sei un fuggiasco, un esiliato, un qivttoq.

 

Nell’intimo di ogni amore cieco, folle, cresce l’odio per l’essere amato, che possiede l’unica chiave esistente della nostra felicità.

 

Ho amato molto anche l’attenzione a temi scientifici: la struttura di un tipo di ghiaccio che diventa pretesto per raccontate in sentimento,  ad esempio. Sarà che adoro le contaminazioni e mi piace questo modo originale di raccontare.
Insomma, un bel libro, da leggere concentrati.

 

Il jolly è : ricordare che

 

Nella vita, niente deve essere un semplice trasferimento da un posto a un altro. Si dovrebbe camminare con l’idea che questa è la sola cosa che ti è rimasta

 

Altri preziosi suggerimenti letterari al Venerdì del Libro di Homemademamma

 

 

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9 Responses to Perdersi tra i ghiacci

  1. stefania ha detto:

    Io lo conosco di fama ma non l’ho ancora letto… Non so come mai, forse perchè molto pubblicizzato, ma fino ad ora mi ha attirato poco… magari più avanti, il genere non mi dispiace.

  2. 'povna ha detto:

    Anche a me piace leggere libri sui posti dove vado! Prima o poi mi tocca anche Smilla, ce l’ho da tanto tempo in libreria.

  3. Marzia ha detto:

    Io ho solo visto il film, sono certa che non può essere all’altezza del libro (come quasi sempre accade) però a me era piaciuto molto. Una storia dura e legami difficili da comprendere, però molto profondo.
    Lo metto nella mia lista dei desiderata …
    (spero di aver finalmente risolto i miei problemi con i commenti, se mi trovi nello spam non ti preoccupare, Akismet l’anti-spam mi ha chiesto scusa :))

    • Fioly ha detto:

      (ah ah ma dai… comunque sto scoprendo alcuni “bachi” di questo blog, dovrò trovare il modo di rimetterlo in sesto)

      a me invece il film manca: appena riesco lo guardo.
      un abbraccio!

  4. sandra ha detto:

    Ho amato molto Smilla & C. ma ancora di più la Danimarca tutta, di Hoeg ho letto anche “I quasi adatti” un libro molto difficile ma anche molto intenso, però insomma da leggere sapendo che troverai problematiche forti e rispetto alle tante scemenze che si pubblicano oggi, sembra un mattone, ma non lo è. Bacio

  5. Mamma avvocato ha detto:

    Io adoro questo libro e questo autore!!! Sfondi una porta aperta! Quanto al ghiaccio, amando la montagna sia d’estate che d’inverno, la ricchezza di descrizioni e lessico di questo romanzo mi ha conquistata.
    Anche io, comunque, ho avuto difficoltà per la parte “giallo” …non sei sola!

    • Fioly ha detto:

      uh meno male! quindi abbiamo avuto le stesse impressioni. ora vorrei leggere altro di Hoeg, per farmi un’idea di lui più precisa

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