Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

Q: Il bene, il male e quello che ci sta in mezzo

On: 15 Febbraio 2013
In: ospiti
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la sconfitta non rende iniusta una causaSe avessi letto  Q quando a scuola studiavo l’epoca di riforma e controriforma probabilmente tutto mi sarebbe sembrato un tantino più avvincente.
Perché diciamocelo, il collettivo Wu Ming (che all’epoca aveva firmato la propria opera con lo pseudonimo di Luther Blissett) ha partorito un gran lavoro e, aggiungerei in maniera poco poetica, si è fatto un discreto mazzo tra studio, invenzione e labor limae.
Quello che ne è uscito sono quasi 700 pagine di narrazione intensa, ripercorrendo fatti storici con una prosa lucida, cruda e palpitante.
Il sangue scorre, l’odore macabro della guerra sta lì, nero su bianco, le cataste di morti pesano sul foglio con tutta l’assurdità dei destini interrotti a causa delle oscure macchinazioni di chi muove le pedine, comodamente stravaccato sul proprio scranno.

 

C’è di tutto, in questo libro. L’ardore temerario che si batte per sovvertire il disegno di chi guarda soltanto dentro le proprie tasche, c’è il tradimento, l’apparenza che inganna in un gioco di specchi.
C’è buona fede, opportunismo, c’è rassegnazione e il suo contrario. C’è un mondo che si divincola in un involucro troppo stretto e un gioco di equilibri che rischiano di saltare ogni volta.
Ci sono i mali di un’epoca a raccontare i tarli che popolano i pensieri dell’uomo dall’origine del mondo.

 

Le prime pagine le ho trovate lente, ma poi la narrazione, sapientemente costruita e cesellata con perizia, prende il volo, ti coinvolge e ti ripaga della pazienza iniziale.
Una grande prova di ingegno, come i macchinosi piani che mette in scena nelle sue pagine.
Un romanzo che come pochi sa mostrare e dimostrare, con la potenza di un assioma, come (quasi) tutto sia relativo.
Concetto solo apparentemente scontato in un’epoca come la nostra, strabordante di fondamentalismi e fanatismi d’ogni genere. Un’epoca in cui anche una partita a calcio diventa pretesto per dichiararsi guerra.
Figuriamoci cosa si può fare in nome della religione! Oggi come 500 anni fa. Come in ogni tempo abitato dall’uomo.

Questa storia contiene il Bene e il Male, il bianco e il nero. Ma soprattutto mette a fuoco quell’enorme spazio grigio che, seppure in misura diversa, sta dentro ogni persona e non si sa classificare.

In questa vita ho imparato una cosa sola: che l’inferno e il paradiso non esistono. Ce li portiamo dentro dovunque andiamo.

 

Un libro scritto a otto mani guidate da grande armonia, tutta tesa a raccontare la sublime e terrificante fragilità umana.

 

Sono stato tra questi. Dalla parte di chi ha sfilato l’ordine del mondo. Sconfitta dopo sconfitta abbiamo saggiato la forza del piano. Abbiamo perso tutto ogni volta, per ostacolarne il cammino. A mani nude, senza altra scelta. […] Fratelli miei, non ci hanno vinti. Siamo ancora liberi di solcare il mare. 

 

Il jolly è: tenere a mente la complessità del disegno e non sottovalutare le sfumature.

(Altri preziosi suggerimenti letterari al Venerdì del Libro di homemademamma)

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11 Responses to Q: Il bene, il male e quello che ci sta in mezzo

  1. Federicasole ha detto:

    Recensione intensa e appassionata, metti davvero voglia di tuffarsi fra queste pagine fotografate!grazie di averla condivisa anche nel gruppo!:-)

  2. ha detto:

    Non ora, ma è una di quelle letture che prima o poi vorrei fare. Penso anche io che sarebbe stato ottimo leggerla a 20 anni, ma in fondo c’è tempo. ciao.

  3. raffaella ha detto:

    Venire a patti con il grigio è doloroso. Eppure i compromessi sono necessari. E’ allinearsi alla vita che risulta difficile. Sempre e comunque inqualunque epoca.
    A noi questa è toccata.
    Baci cara.
    Raffaella

    • Fioly ha detto:

      a volte la parte difficile è scovare e “accettare” il grigio che si nasconde dentro di noi. sperando che non riesca ad annebbiare tutti gli altri colori…
      baci a te, e buon fine settimana

  4. silvia ha detto:

    Ciao non ho resistito quando ho visto che parlavi di Q in assoluto tra i miei preferiti. Avvincente e complesso. Devo dire che se si riesce a superare le prime 100 pagine ci si innamora di questo libro, almeno a me è successo così.
    Grande segnalazione.
    Silvia

  5. Ros ha detto:

    Ciao, mi interessa molto questo romanzo. Le 700 pagine non mi spaventano, anzi, se il libro mi appassiona sono quasi felice che la storia non si consumi in fretta (il masochismo dei lettori compulsivi ;-)). Quello è stato un periodo ricco di contraddizioni e di surreali “giuste cause”. Lo segnerò nel mio luuuungo elenco di libri da leggere. Grazie per la segnalazione, Fioly! A presto

    • Fioly ha detto:

      e secondo me fai bene ad annotarlo! quando 700 pagine scorrono leggere è un gran bel regalo per chi di libri si nutre!;) grazie a te, a presto!

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