Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

All’asilo si recita a soggetto

On: 23 Gennaio 2013
In: la mia vita e io
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recita all'asiloRicordo le mie recite scolastiche natalizie. I miei genitori tra il commosso e il singhiozzante mentre io su un palco sovraffollato mi prodigavo in esibizioni di dubbio gusto, con abiti stile bomboniera evocanti figure angeliche e celesti e stonando clamorosamente con una voce più adatta a celebrare i gironi dei dannato.
Con una buona dose di realismo mi domandavo che cosa spingesse i miei familiari a emozionarsi tanto, ed ero pronta a scoprirlo alla prima recita d’asilo di Lemuele la scorsa settimana (lo so, la recita di natale a fine gennaio parte già col piede sbagliato, ma tant’è).
Così mi immaginavo a consumare fazzolettini di carta come se piovesse, traboccante di orgoglio davanti alle goffe movenze del mio mansueto bambino.

E invece.
Ho scoperto che mio figlio (ma ne avevo il sospetto) di mansueto ha ben poco e lo ha dimostrato subito mettendo le cose in chiaro davanti alle maestre che cercavano di convincerlo a infilare il cappuccio da (pu)pazzo di neve: No vojo recita, no faccio. Punto.
Al momento di salire sul “palco”, come la più sportiva delle mamme,  l’ho preso per mano e mi sono seduta accanto a lui, in mezzo alla folla di nanetti scalcianti perfettamente truccati e vestiti.
Per incoraggiarlo ho indossato il suo cappello (che lui aveva prontamente scartato sentenziando “fa male testa”) e quando le maestre hanno portato i trucchi per vedere se avessi più successo di loro nel camuffarlo in maniera simile ai duenni della sua specie, me li sono trovati spiaccicati in faccia prima ancora di realizzare che avevo perduto il polso della situazione (no trucchi Meme… mamma sì).
Così eccomi sulla scena perfettamente impiastricciata a domandarmi perché fossi uscita prima dal lavoro per diventare vittima di tutto questo.

Pensavo che io da bambina amavo stare sotto i riflettori, probabilmente vittima di primadonnismo (non esiste il termine anagraficamente corretto) e che mio figlio non ne è del tutto esente ma alle sue condizioni: lui voleva scorazzare avanti e indietro sulla scena a proprio piacimento, per tutta la durata della rappresentazione.
Il risultato è che lui è stato immortalato in foto e filmini di tutti i genitori presenti in sala, impegnati a immortalare le loro creature, rovinando col suo anarchico passaggio ogni tentativo di  inquadratura. E io sono rimasta sola nel mio angolo, orrendamente travestita da folletto con la faccia sporca.
Ovviamente anche Eliandro compariva di tanto in tanto in mezzi al coro degli angeli o a quello dei fiocchi di neve, non appena riusciva a eludere la sorveglianza dei nonni.
Insomma, non è andata come pensavo.

La recita l’ho fatta io e l’unico piangere è stato mio figlio, ma non per commozione: perché voleva ficcarsi dentro la capanna di Gesù Bambino, luogo chiaramente off limits per un pupazzo di neve ribelle.
A ogni modo, con buona pace di chi ci avrà odiato per disturbo alla quiete pubblica, l’ho lasciato libero di passeggiare per la sala, pensando che, volendo, ha tutta la vita davanti per stare buono e composto a recitare diligentemente la sua parte.

Il jolly è: tenersi pronti a improvvisare. Sempre

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14 Responses to All’asilo si recita a soggetto

  1. pomella ha detto:

    In genere dalla prima media in poi i genitori possono partecipare a queste “idiozie scolastiche” solo se giurano solennemente ai propri figli di venire travestiti da cespuglio passando assolutamente inosservati. Come vedi, la vita del genitore alle rappresentazioni scolastiche, prevede sempre e comunque una forma di travestimento…!

  2. mum in ART ha detto:

    Sulla nostra pagina….si parla di te!!!
    E guarda caso….anche….dell’asilo!!!
    Questa e’ telepatia????

    mum in ART

  3. Zia Kaia ha detto:

    e ti chiedi perchè i tuoi genitori piangevano quando venivano ad una tua recita in cui cantavi???

  4. Patrizia ha detto:

    Mio figlio, sei anni, ancora non sopporta le recite scolastiche. Quest’ultimo Natale ha addirittura (!) mosso le labbra, ma prima di allora era scena muta con labbrino tremulo per l’imbarazzo.
    Ed io non posso che condividere la sua difficoltà nel comprendere il senso di tali spettacoli!!! 😀

    • Fioly ha detto:

      mi sa che abbiamo figli un pochino selvatici… però fanno una tenerezza, anche quando se ne stanno tutti timidi e impacciati… anche quando sono in piena ribellione… saremo mamme dal cuore tenero?;)

  5. simona - ilpampano ha detto:

    Oddio ho riso tutto il tempo, meno male che noi abbiamo fatto una recita molto semplice con due soli canti e nessun abbigliamento da rappresentazione…. Non so sennò come sarebbe andata a finire… sicuramente per la parte del trucco mi sari potuta sedere vicino a te! sai che bella coppia!

  6. annie ha detto:

    ciaooo Fioly leggendo questo post mi sono immaginata la scena….mi sono messa a ridere come una pazza…..molto simpatico e divertente….stupendo!un abbraccio !!!!una buona giornata!

  7. verdeacqua ha detto:

    concordo in pieno, hanno tutta la vita per imparare la parte… per ora preferisco che improvvisi… La scena è davvero tragicomica! una domanda: sei tornata in ufficio travestita da folletto?!

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