Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

Flash

On: 11 Novembre 2012
In: la mia vita e io
Views: 5761
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mamma che solleva il proprio bambinoHo ripreso il lavoro dopo la seconda maternità da quasi tre mesi. Le giornate hanno accelerato i tempi, come in una giostra che cominci piano e dopo acquisti velocità, fino a stordirti in un giro tondo frenetico che ti prende la mano. Ti ritrovi assuefatta a un capogiro straniante, interrotto, con ostinata puntualità, dai fine settimana.
Le mezze giornate in ufficio si rincorrono rapide, a furia di riunioni, chiacchiere coi colleghi, ansie da precarietà che aleggiano sempre più pesanti, tra voci e smentite che rendono tesa l’atmosfera. Poi d’un tratto, in mezzo a questa corrente alternata di pensieri e impegni, un flash.

Un lampo che mi stordisce qualsiasi cosa io stia facendo, che mi sorprende come fosse la  prima volta e mi stampa un’espressione ebete sulla faccia. Succedeva lo stesso quando, sui banchi di scuola, pensavo al primo amore.
Ma oggi è il sorriso dei miei bimbi che mi viene in mente, con dolcezza implacabile. Come se lo riscoprissi in quello momento, che sono madre, come quando ti capaciti d’improvviso di una cosa che ti pare troppo bella per essere vera.
Come quando ti svegli dopo aver sognato che qualcosa di incredibile ti è successo e in bocca hai quel gusto dolce di zucchero filato, quel senso di tepore carezzevole ed eccitante allo stesso tempo. Così mi succede, ma non è un sogno. Realizzo all’improvviso che i miei bambini esistono, a qualche chilometro da me stanno sperimentando le loro nuovissime vite, ne stanno saggiando la consistenza, inventando prospettive, immaginando incastri.

Mi scivolano davanti agli occhi quelle espressioni stupite e interrogative davanti ai piccoli misteri di ogni giorno: un suono buffo, l’acqua che scorre da un rubinetto, un gatto che scappa ai loro agguati.
Me li vedo lì e in un momento sono lontana anni luce dalla scrivania o dal vagone affollato del treno. Sono dentro la vita densa di mistero ritagliata al sogno: la mia nuova vita di mamma. Mi viene incontro sorridente e spensierata come fanno i miei figli quando rientro a casa. Che abbandonano i giochi e mi guardano innamorati, per regalarmi qualche istante di felicità purissima.

Il jolly è: lasciarsi rapire dalla bellezza piena di un’emozione.

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15 Responses to Flash

  1. giorgia ha detto:

    similitudini tra le tue e le mie parole 🙂

  2. Oana ha detto:

    Poesia… Hai descritto in bellissime parole la bella vita che una mamma a dentro!
    Pensare ai nostri bambini in un mondo meccanico, e come avere un oasi di rifugio… qualcosa solo per noi che ci riempie di serenità!

  3. Tiziana ha detto:

    Mio figlio è ormai un uomo e nell’arco di tutti questi anni ho vissuto molti stati d’animo vedendolo crescere. Quelli più intensi sono senz’altro quando rientrano ancora nel primo decennio di vita. Ripensandoci ora, se dovessi analizzare il periodo, potrei dire che sono stati anni di totale coinvolgimento, di assoluta dedizione, non esisteva null’altro che lui. Devo confessare che ogni fase della sua vita è diversamente meravigliosa. Buona giornata.

  4. Danila ha detto:

    Fioly che bello! durante i miei flash sogno questi attimi come eterni..senza possibilità di ‘pagare un riscatto’! [mi sono scoperta più gelosa di quanto pensassi…asilo,scuola e…vita prima o poi allontaneranno da noi mamme questi dispensatori naturali di gioia!!]

  5. Raffaella ha detto:

    La consapevolezza di essere madre mi inchioda spesso improvvisamente. Quando dico “mio figlio” ad altre persone, quando mi rendo conto che ho lui, quando penso che niente è importante al suo confronto. Dovremmo solo riuscire a goderceli di più. Il tempo ruba momenti preziosi.
    P.s. Ti ho risposto alla mail. Aspetto con ansia la tua proposta!
    Baci
    Raffaella

    • Fioly ha detto:

      quanto hai ragione! è sempre il tempo che manca, la spina nel fianco delle mamme. sogno giornate con 10 ore omaggio, da sfruttare a piacimento!
      (avrai mie nuove prestissimo!)

  6. Oltreverso ha detto:

    Fermarsi un attimo, respirare, e per un attimo guardarsi da fuori: quante sorprese!

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