Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

Come sarebbe

On: 24 Agosto 2012
In: lettera
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Ho dovuto fare i conti: oggi sarebbero 62.
Le parole mi si impigliano tra i pensieri e se ne vanno in giro troppo lontano. Le richiamo all’ordine ma non mi danno retta, sono sulla scia dei ricordi, su quella strada tortuosa e friabile che mi riporta a te.
Più che una strada è una stradina di montagna, quelle mulattiere strette che attraversano i boschi, quelle che ti sono sempre piaciute, mamma.

Qui è tutto diverso da come lo hai lasciato, ma son certa che lo sai. La tua casa in montagna ha cambiato faccia, tutta riverniciata di nuovo, i miei capelli sono più chiari. Ho cambiato moroso e paese, ho due bambini. Certo tu li hai conosciuti prima di me. Sono io che non mi farò mai una ragione di non avervi visto giocare insieme.
Gli avresti raccontato favole più belle di quelle che invento per loro. Gli avresti raccontato di quando eri piccola e il nonno vi radunava tutti intorno al fuoco, in quegli inverni lunghissimi e gelidi di montagna, e ogni sera raccontava un pezzo di una storia che si inventava per voi.
Gli avresti detto di quando te ne andavi in giro con i tuoi amici e la slitta, su e giù nella neve alta un metro, o di quando in marzo scorazzavate in giro a chiamare la primavera con campane e campanacci, una banda di scalmanati, variopinti e urlanti per le strade del paese.

Quante cose potresti raccontare anche a loro, come hai fatto con me e mia sorella. Quante cose che vorrei ricordare nei dettagli. Invece la memoria screma, affonda, trasforma. E mi ritrovo a ripensare particolari confusi della nostra vita insieme, che sembra così lontana, come se la vedessi da un’altra dimensione. E allo stesso è come non fosse mai finita.
Perché è così: la nostra vita insieme non è finita. Ha solo cambiato modi. E ci sono giorni che quei modi non mi bastano. Ma è quello che resta e ho imparato ad accettarlo, a fare amicizia anche un po’ con la tua assenza. Così non è più soltanto un vuoto, ma un’amica silenziosa che mi parla senza parole. A volte la odio, anche. Ma lei capisce e aspetta paziente che la rabbia svapori.

Non so se 62 anni sarebbero tanti o pochi. So che dove sei non conta il tempo e nemmeno gli auguri.
Ma i nostri pensieri, quelli, sono certa di sì.

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10 Responses to Come sarebbe

  1. kriegio ha detto:

    Ti abbraccio forte forte!

  2. Danila ha detto:

    spontanea e genuina!
    un applauso.
    al coraggio di rivelare il proprio dolore ed alla capacità di affrontarlo.
    sono le situazioni difficili a rendere speciali e forti.
    le ferite restano. le assenze importanti non potranno mai essere colmate [ma la capacità/volontà di gestirle aiuta a sentire meno male e a mantenere Vivi]

  3. Alice ha detto:

    “Così non è più soltanto un vuoto, ma un’amica silenziosa che mi parla senza parole”
    Hai trovato il modo di riempirlo questo vuoto. Forse non riesce sempre, ma hai trovato il modo di valorizzare questa assenza-presenza.
    Un abbraccio

  4. Claudia Ciarambino ha detto:

    E’ proprio l’aspetto più misterioso della vita e che non riesco a digerire, per quanto bicarbonato io possa ingurgitare! Ogni saluto per me è più faticoso della risalita sull’Everest. E’ ritornata in Equador una famiglia di cinque persone, con la quale eravamo molto stretti; so che là non se la passano affatto bene e io divento pazza: loro sono là e io da qui non servo proprio a niente! Quando ci hanno mostrati i cinque biglietti aerei abbiamo pianto tutti per mesi; prima che partissero abbiamo organizzato una festa che tutto il quartiere non potrà mai dimenticare… ma lo strappo è ancora lì, fresco come se fosse successo ieri. Non parlo di strappi più definitivi perchè manco riesco a pensarci, ancora dopo anni e anni…! Auguri e buon tutto! Un forte, fortissimo abbraccio. cla

  5. Raffaella ha detto:

    Pochi, Fioly, sarebebro pochi. Sono sempre pochi per una mamma che dovrebbe non lasciarci mai. Ma tu puoi comunque sentirla, hai gli strumenti per farlo, lo sai. Bellissima dichiarazione d’amore, struggente il rimpianto perchè i suoi nipoti non possono giocare con lei.
    Ti abbraccio, oggi più forte di ieri.
    Raffaella

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