Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

Metti due pescetti nell’acquario

scorcio di Genova, porto
Una domenica al mese: con Federico abbiamo deciso di concederci almeno questo, visto che lui il fine settimana lavora. Una domenica al mese da passare insieme, noi due e i bambini. Non è molto, ma è un buon inizio – mi ha assicurato il mio trainer di bicchieremezzopienismo.
Così la nostra giornata d’aria di novembre marzo l’abbiamo trascorsa a Genova, all’acquario.
acquario di Genova, esternoacquario di Genova, vascheLa sorte non è stata proprio dalla nostra, visto che ha diluviato tutto il santo giorno e nel gigante luna park marino erano in corso certi lavori che ci hanno costretti a pranzare intorno alle 11 in un self-service convenzionato con l’acquario, che classificherei appena un gradino sopra la mia mensa aziendale. In più non ho scelto la posizione adatta e a un certo punto la coda all’ingresso ci ha quasi inglobati nel suo lento fluire.
Lo svantaggio del ritrovarsi una comitiva di peruviani attempati e gioviali praticamente nel piatto ha avuto un positivo effetto su Eliandro, che per tutto il tempo del pranzo è rimasto incantato da tale colorata varietà umana, che salutava, ricambiato, con gesti plateali e la sua vocina roca.
Terminato la colazione il pranzo, siamo finalmente approdati alle vasche e per quasi tutta l’ora seguente i due monelli si sono prodigati in una serie infinita di oohh con Lemuele che correva da una vasca all’altra, timoroso di perdersi qualche bestiolina, mentre Eliandro saggiava ripetutamente, con la fronte, la consistenza del vetro delle vasche.
acquario di Genova, squaiacquario di genova, bimbo col papàacquario di Genova, spettatoriDalla metà del percorso in poi hanno cominciato a spazientirsi e a commentare le specie acquatiche in maniera meno entusiastica.
Lemuele: “Ehi… Pesci… Porca paletta (intercalare del giorno) ma non rispondono questi Pesci Parlanti (specie marina evidentemente nota soltanto a lui”).
Eliandro “mpa mpa” (suono onomatopeico per un saluto tra creature pinnate).
bimbi all'acquario di Genova
Così quando siamo usciti e tornati a casa sotto il diluvio universale (come se di acqua non ne avessimo vista abbastanza per quel giorno) sono crollati quando ancora dal finestrino si vedeva il mare, sfiniti come avessero attraversato l’oceano a nuoto.
Però mi è rimasto negli occhi quel loro stupore autentico, quegli universi segreti visti attraverso i loro sguardi spalancati, dentro quella luce tenue e azzurrata. E anziché guardare le vasche, mi fissavo dentro i loro mobili occhi scuri – un mondo dentro un mondo – e immaginavo due piccoli pescetti che escono dalle loro bocce rotonde e per la prima volta scoprono un pezzetto di mare aperto.
acquario di Genova, bimbo che osserva i pescia

Ah, nei 10 minuti in cui io e Federico ci siamo divisi per procacciarci i biglietti d’ingresso, ci hanno appioppato 4 braccialetti portafortuna a testa: per le prossime 18 gite almeno la sfiga dovrebbe girare al largo!

Il jolly è: mantenere la sete di scoperta dei bimbi. E godersi queste giornate insieme, un piccolo tesoro assaporato attraverso quegli occhioni onnivori.

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