Sapere alcune cose servirebbe a vivere meglio. Forse. Per questo vorrei dire agli adolescenti che quello che gli altri pensano di loro vale infinitamente meno dell’ultimo guardarsi distratto allo specchio prima di infilare la porta. Meno persino di quel brufolo venuto fuori prima, o dei capelli che non stanno, oggi proprio non stanno. È peccato che il bruco non si goda il bozzolo in attesa delle ali, che comunque verranno.
Dovrebbe sapere un ragazzo che la vita davanti gli strizzerà l’occhio più facilmente se comincia presto a distinguere le passioni dalle infatuazioni, a provare mille cose per sceglierne alcune e coltivarle con pazienza, per dare ai sogni una possibilità; perché è ottima la semina di primavera, per moltissimi raccolti.
Una ragazza si vedrebbe quasi sempre più bella con gli occhi di un uomo intelligente -la sola categoria di cui debba importare- che non misura circonferenze con il centimetro, ma i salti in gola che un bel sorriso fa fare al respiro.
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