Mi si scollano di dosso gli anni,
vecchi francobolli attaccati a saliva.
Mi cade sulle spalle l’anno che garrivo
sulle spalle di mio padre, allegra e dritta,
regina di portamento sulle strade sgarrupate di paese,
tra la piazza e il cortile.
Mi scivola sul petto il 1994,
anno del primo amore incoronato, in un giugno di sabbia tiepida
e sementi. E molle di ubriachezza e di qualche cosa che sembrava intero
ascoltavo le canzoni di Battisti, ballavo le canzoni degli Smiths.
Cantavo le canzoni alla chitarra senza accordi sulle dita, senza note
allo spartito, muovevo dottor martens rossi a braccio,
sul palchetto scheggiato e liso alle feste d’Unità.
Dalle tempie rotola una carezza di madre,
la raccolgo nell’incavo del collo e ci poggio la testa,
in riposo. Dondolo piano, da un piede all’altro,
cercando quella fermezza di granito,
quel basalto di tenerezza quieta che non ho trovato dopo,
dentro nessun abbraccio, dietro nessuna barricata.
(altro…)