Certe notti vorrei fare cose così grandi che non mi ci stanno nella fantasia. Rotolano fuori e scavalcano i limiti, e il mio cuore è un uovo imbottito di albume e merlot.
Giorni di sole rapiti a un autunno che smorza il verde, su un’isola lontana e lenta, fotografia sfocata di un mondo che non torna indietro.
Resteranno, sulla mia pelle, tatuaggi invisibili: i passi dei miei figli sulla battigia, a caccia di conchiglie, le risate vive e taglienti come ferite, la luce sguincia che naviga l’oceano, piante grasse e la loro tenerezza nascosta.
Ci sarà questo voler rubare tempo al nostro tempo- che mi resti accanto come un gatto che fa le fusa- e un sapore nuovo. E sogni lunghi come il pentimento. (altro…)
Non credo che riuscirei a lavorare in un ambiente così smaccatamente gerarchico. Lo so che a questo mondo non siamo tutti uguali, ma non sopporto i posti che lo sottolineano.
(Peter Cameron, Un giorno questo dolore ti sarà utile)
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Giri di tulle
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