Capita, a volte, che si impari più da una chiacchierata inattesa con uno sconosciuto sul tram, che da tanti libri di storia.
Mi è successo qualche tempo fa, quando finito il lavoro sono salita, come sempre, sul tram che attraversa Torino. Stranamente ho trovato un posto libero e mi sono seduta, pronta a estrarre il romanzo dalla borsa e immergermi nella lettura. Ma prima che lo facessi l’anziano signore seduto di fronte a me si è scusato, con una gentilezza d’altri tempi, per il molto spazio occupato dalle sue gambe stese e la stampella.
“Signora, sa, è colpa del congelamento, non posso più muoverle come voglio”.
Mi è successo qualche tempo fa, quando finito il lavoro sono salita, come sempre, sul tram che attraversa Torino. Stranamente ho trovato un posto libero e mi sono seduta, pronta a estrarre il romanzo dalla borsa e immergermi nella lettura. Ma prima che lo facessi l’anziano signore seduto di fronte a me si è scusato, con una gentilezza d’altri tempi, per il molto spazio occupato dalle sue gambe stese e la stampella.
“Signora, sa, è colpa del congelamento, non posso più muoverle come voglio”.