Fino a qualche giorno fa, Lemuele non aveva ancora imparato ad andare in bici senza rotelle. A dire il vero era parecchio che non ci provava, quando la scorsa settimana è arrivato un amichetto con la sua bicicletta. Guarda!, gli ha urlato pedalando forte.
Sono capace anche io, ha risposto lui di rimando, mentre correva a recuperare il bolide a due ruote dove lo aveva abbandonato mesi prima. I nonni, presenti alla scena, si sono coperti gli occhi, prevedendo le urla dopo la caduta. Ma lo hanno lasciato fare.
Per fortuna lo hanno lasciato fare, perché senza pensarci Lemuele è saltato in sella alla biciclettina senza rotelle e ha pedalato via, deciso, in un momento stava in fondo al viale. Trionfante. E nemmeno troppo stupito dalla riuscita dell’impresa.
Perché i bambini sotto sotto lo sanno, che quando è il momento l’equilibrio lo trovi. Quando sei sicuro di te e pronto a rischiare, la delicata magia si compie: basta non pensare alla paura di cadere.
Bastava alzare un pedale e darsi lo slancio, mi ha detto.
Basta lo slancio dopo essersi allenati e i nonni che fanno il tifo in disparte e ti lasciano fare.
Poi arriva la magia. E se non è volo, gli somiglia.