28 dicembre 2021
Per settimane abbiamo alimentato sogni di Grande Nord.Individuato strade e traghetti, scelto attrezzature, letto libri, guardato documentari. Qualche giorno fa abbiamo piegato i sogni alla fiamma viva dell’evidenza: vista la situazione internazionale, uscire dai confini italiani non ci è sembrato prudente. L’itinerario è diventato un viaggio a sud, con programma in divenire.Ammetto di faticare un po’ a sostituire quel che avevo già davanti agli occhi, se è vero che ogni viaggio nasce dall’incubazione che lo precede, un seme che si fa strada nell’ovatta. Così: mare invece di neve, lunghe spiagge invece di rocce a strapiombo, morbida luce ovattata invece della lunga notte polare. Sarà bello lo stesso. E forse questo devo fare: continuare ad affinare lo spirito di adattamento che questi tempi sdruccioli richiedono.Forse il messaggio è tutti qui: smetti di programmare il viaggio e lascia che sia il viaggio a riprogrammare il tuo modo di vedere il mondo.
Quindi, saluti dal Conero. (Intanto, al secondo giorno in camper posso già dire di essere perdutamente innamorata di questo modo di andare)
29 dicembre 2021
Tra Marche e Abruzzo, camminiamo sulle strade di porfido dei miei amati borghi.Parcheggiamo il camper e infiliamo le scarpe da ginnastica.Le pochissime persone che incrociamo ci presentano i loro cani, si chiamano l’un l’altra alla finestra. Una chiede di un’amica. È a farsi i capelli, le rispondono.E io penso già, è vero, in un amen è capodanno. Pure qui, dove sono, che quasi non so dove sono – e come è buono l’odore di legna che brucia e del mare.
30 dicembre 2021
Tra Gran Sasso e Majella.Tra una sosta e l’altra leggo Ultimo parallelo di Filippo Tuena.Immagino bianchi labirinti di ghiaccio e mi infilo tra stretti labirinti di pietra. Mai come in viaggio quello che leggi diventa parte di quello che vivi. O almeno, così mi sembra.Le cose viste e lette dette scritte immaginate formano un’amalgama, una materia viva con cui si plasma, un passo alla volta, il grande plastico su cui ci muoviamo – infinitamente minuscoli. “Sono un verso che ti è rimasto in mente. Un verso che ti è piaciuto leggere altrove”. Siamo tutti un crocicchio di storie che prendono le forme che abbiamo nel cuore.
31 dicembre 2021
Il camper insegna l’essenzialità.Ogni cosa deve avere un suo posto e mantenerlo, se non vuoi che ti rotoli in testa. E non puoi tenere più di quel che ti serve.Questo, per una disordinata cronica e accumulatrice involontaria come me, è un prezioso insegnamento. Fanne tesoro, mi dico, per l’anno nuovo. Impara bene dove sta quel che conta, e tienilo stretto. Persone, progetti, emozioni. Il resto, sfronda. Abbandona le zavorre: ego, vanagloria, inutili sproloqui, sterili polemiche e paranoie sparse: via! Via tutto quello che non serve a crescere. Il punto è: fare spazio. Spogliare. Spogliarsi. Ossigenare. Fare silenzio. Guardarsi per capire cosa tenere e cosa no, in una salvifica potatura – decluttering dell’anima. Me lo auguro, ce lo auguro: di annaffiare con cura quello che ha davvero valore. Lì dove metti attenzione, il seme germoglia e fiorisce. Poi, come sempre, un po’ di culo non guasta. Felicità!
1 gennaio 2022
Scegli con cura le parole: sono le prime dell’anno.Che siano esatte, opportune, precise. Evocative. Scegli con cura i gesti, anche se non ti vede nessuno. Siano gentili le tue mani, gentili gli sguardi e la voce – anche quando parli a te stesso.Scegli con cura i pensieri. Sceglili benevoli, levigati come sassi che rimbalzano sull’acqua, pervasi dalla luce dei giorni di neve.Scegli ogni cosa con cura: comincia l’anno nuovo. E fai che ogni giorno, alba, ora, istante, sia: ricominciare.
3 gennaio 2022
Drive&walk. È la formula di questo viaggio.Evitiamo i luoghi chiusi e trascorriamo il tempo spostandoci con il camper e camminando per borghi e paesi. A parte sparute eccezioni, la gente in giro è poca e i rari locali aperti sono semideserti. Provo a immaginare: come sarà stato qui, prima del covid. Non ho mai visto tante persone corrucciate, arrabbiate, scazzate. E in certi momenti mi sembra di sentirlo tutto, questo senso di frustrazione, di incertezza – questo tastare il futuro come si fa con l’alluce in una vasca di acqua troppo fredda. Cerco il disegno, ma il filo è un gomitolo con cui sta giocando il gatto.Stasera ci fermiamo in riva al mare. Buio. Silenzio. Lontano qualcosa si muove. Son luci, mi dico. Chissà dove, son luci.
5 gennaio 2022
(Nata per essere nomade)Notte a Gallipoli. La risalita è cominciata. Abbiamo comprato due tazze per la tisana: stanno perfette nel vano sotto il cruscotto.Il mattino metto la moka sul fuoco. Mentre il caffè sale, ascolto i rumori – piazza spiaggia porto pineta.Oggi, all’ora di pranzo, ci siamo fatti una pasta e piazzati davanti al finestrino come fosse il cinema: di fronte a noi una trentina di kite-surfisti facevano le loro acrobazie sul mare battuto da un vento potente. La sera leggo, come a casa. E prima di crollare nel sonno, spengo la luce e provo a immaginare lo spicchio di sconosciuto mondo che ci sussurra intorno. So che domani infilerò le scarpe, andrò a vedere.Quello che invece non so, è come farò a tornare alla vita stanziale.
6 gennaio 2022
Siamo usciti per Matera all’alba, quando i negozi avevano ancora la saracinesca abbassata e in giro c’era solo qualcuno che portava a spasso il cane.Dopo qualche caffè e svariate migliaia di passi e un vortice di oh! di meraviglia, mi han portata via di peso e con qualche sasso nelle tasche.Io non lo so se è vera quella storia dei posti dove abbiamo già vissuto, ma ogni tanto credo che sì.
7 gennaio 2022
Dentro ogni viaggio ci sono quelli già fatti.Risorgono da uno scorcio, tornano alla mente come la strofa di una canzone che pensavi di aver dimenticato.Ci sono le persone che continui a portarti a spasso – non sono poi molte, nell’arco di una vita. Ti aspettano sedute accanto al pescatore che prepara la lenza, all’ombra di un ulivo secolare, al tavolo della taverna dove ti fermi a riposare i piedi.Anche tu qui?, ti chiedono. E poi: Ti ricordi, quella volta…In ogni viaggio, ci sono i viaggi che verranno. A volte è l’impressione di un attimo, una noce di burro sotto il sole. A volte è un presagio, una mappa letta nei fondi di caffé, una cartolina dal futuro. Ogni viaggio che si rispetti porta in tasca una domanda. Possono servire mille ritorni e ripartenze per trovare una risposta.Ma non è mica poi così importante…
9 gennaio 2022
(Se una vita non basta)In questa seconda parte di viaggio sto leggendo “Le stelle si spengono all’alba” di Richard Wagamese (grazie a @ugogoy per la dritta).Cammino tra i Sassi di Matera, scintillanti alla prima luce del giorno, ma sono anche nei tenebrosi bassifondi di una città, in una casa decrepita che pende verso la riva del fiume.Percorro la costiera amalfitana a bordo di un camper, ma allo stesso tempo sobbalzo su un sentiero che attraversa le selvagge foreste del Canada, insieme a un vecchio che vuole essere sepolto come un guerriero Ojibwe, un ragazzo e la sua cavalla.Questa mattina, tra le mura di Montepulciano, incantevole cittadina medievale, galleggiavamo nella nebbia e dopo è venuta la neve. A sera faceva fresco, mentre il sole spariva dietro le torri di San Giminiano. Di là, invece, da poche righe è primavera, con la sua luce paglierina e i cavalli che eccitati sbuffano nuvole di vapore.Viaggiare, leggere, qualche volta scrivere: non è che io sappia tanti altri modi per vivere molte vite.
10 gennaio 2022
Noi quattro dentro un guscio mobile.Non è che mi serva molto di più. Perciò grazie.