Se mi scrivessi una lettera comincerebbe così: è da tanto che non ci sentiamo.
Se mi scrivessi una lettera vorrei sapere come sto, esattamente. Dietro i giorni a correre dietro ad appuntamenti, a riempire le strade di passi, a depennare voci da elenchi di cose da fare.
Se mi scrivessi una lettera vorrei sapere come sto, esattamente. Dietro i giorni a correre dietro ad appuntamenti, a riempire le strade di passi, a depennare voci da elenchi di cose da fare.
Mi chiederei cosa sogno la notte, quali colori ritrovo al mattino quando spalanco la porta di casa, quale viaggio sto tratteggiando sulla mappa segreta che tengo nella tasca del giaccone.
Mi chiederei quale canzone mi saltella in testa mentre sovrappensiero salgo sul treno in stazione, quale paio di scarpe vorrei comprare per andare a prendere a calci un cattivo pensiero che la notte mi viene a svegliare.
Mi chiederei come mi pettinerò per andare a ballare sulla vita, una sera di queste che non ho nulla da fare.
Se mi scrivessi una lettera mi racconterei che i giorni scivolano via leggeri e qualcuno pesante. Che una bella luce esce quasi sempre dalla borsa che mi porto appresso.
Che l’amore lambisce la mia terra con uno sciabordio che mi fa riposare serena, lascia indietro ricordi e grovigli, e poi se li viene a riprendere, come un cane fedele. Che sciacqua via le macerie di giornate troppo strette e lascia nell’aria un odore di buono e respiri di bimbo.
Che lascia messaggi annodati a promesse, dentro bottiglie d’annata.
Mi piace l’idea della lettera per comunicare con noi stessi, la lettera evoca sempre un viaggio epistolare e una profondità che non riusciamo a ritrovare in altri strumenti di comunicazione.
Capisco il bisogno di entrare in contatto con noi stessi e, al di là delle banalità e dei luoghi comuni che affollano la mente quando si parla di “ritrovarsi con sè stessi”, credo che, se rilassiamo il nostro corpo, lasciamo andare il nostro ego e sentiamo il ns cuore e il ns respiro, forse questo contatto riusciamo ad ottenerlo.
Grazie per questo post poetico.
The Real Person!
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grazie a te per questa riflessione. è vero: a volte per “sentirci” occorre spegnere i pensieri 🙂
Che bella lettera che sarebbe!
un abbraccio
The Real Person!
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un abbraccio grande a te!