Scrivere significa tenere insieme il mondo dopo che lo hai fatto a pezzi
(A. Baricco)
Lo scrittore è scultore: da un blocco di marmo che è la realtà, scava e lima fino a dare forma al fulcro. Nel defalco si disegna la storia.
Lo scrittore dipinge e fotografa: una strada, un secolo, un saluto. Con pennello e luce aggiunge dettagli, rimodella ombre, affina illusioni.
Lo scrittore dipinge e fotografa: una strada, un secolo, un saluto. Con pennello e luce aggiunge dettagli, rimodella ombre, affina illusioni.
Lo scrittore è ventriloquo: può parlare con la voce di chiunque.
È fioraio e deve conoscere l’ikebana delle parole per inventare giardini.
È fioraio e deve conoscere l’ikebana delle parole per inventare giardini.
Lo scrittore è pescatore, getta le reti nell’inconscio più fondo e poi screma, tra gli appesi, i pensieri più scomodi.
È muratore con alta specializzazione: ogni verbo, nome, aggettivo, tutto è mattone e l’incastro deve costruire un mondo. Lo scrittore è viaggiatore di tempo e spazio, su e giù per il cosmo. Così facendo abita vite, scova prospettive, estorce segreti, colleziona emozioni nella cassetta degli attrezzi.
È prestidigitatore: manipola le emozioni per confondere le carte, mischia istanti nel cilindro per cavarne storie.
È muratore con alta specializzazione: ogni verbo, nome, aggettivo, tutto è mattone e l’incastro deve costruire un mondo. Lo scrittore è viaggiatore di tempo e spazio, su e giù per il cosmo. Così facendo abita vite, scova prospettive, estorce segreti, colleziona emozioni nella cassetta degli attrezzi.
È prestidigitatore: manipola le emozioni per confondere le carte, mischia istanti nel cilindro per cavarne storie.
Lo scrittore è ladro, alchimista e farabutto: ruba verità per filtrarla sulla carta in fili d’inchiostro. Inganna, confonde, illude, smaschera, pugnala. Vende ombre. Tesse trame come fa la malmignatta.
La sua più grande aspirazione è rapire cuori e rapinare pensieri.
La sua più grande aspirazione è rapire cuori e rapinare pensieri.
Lo scrittore non è nulla se non il desiderio profondo di essere tutto. Bruciante e persistente come puntura di medusa.
Per questo vorrei.
Per questo vorrei.
Il jolly è: Così scoprì la virtù paradossale della lettura, che è quella di astrarci dal mondo per trovargli un senso.
Daniel Pennac, “Come un Romanzo”
Daniel Pennac, “Come un Romanzo”
Tags: alessandro baricco, come un romanzo, daniel pennac, ikebana, il mestiere di scrivere, jolly, scrittore, scrittura, tessere trame
Il post perfetto anche per me 🙂 Anch’io vorrei, vorrei, vorrei..
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sangue del mio sangue 😀