So già che quando lo racconterò al mio fidanzato, per avallare la tesi che un giorno di vacanza necessarium est, lui avrà la battuta pronta e mi dirà che i tempi sono cambiati o che questi romani erano proprio dei lavativi e che l’impero prima o poi certo doveva crollare.
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La tregua del contadino
Lo sapevate? Il termine “ferragosto” deriva dal latino feriae augusti (riposo di Augusto) ed è una festività introdotta dall’imperatore Augusto per concedere una tregua agli agricoltori, dopo una lunga stagione di lavoro nei campi.Read More
So già che quando lo racconterò al mio fidanzato, per avallare la tesi che un giorno di vacanza necessarium est, lui avrà la battuta pronta e mi dirà che i tempi sono cambiati o che questi romani erano proprio dei lavativi e che l’impero prima o poi certo doveva crollare. -
Stay zen (ovvero: non ci sto dentro)
Vi è mai successo di lavorare al PC e trovarvi a un certo punto con cinquantotto finestre aperte, tutte interessanti e irrinunciabili, tra cui saltabeccate leggendo poche righe e pensando pure a quello che dovete fare subito dopo? Ecco, da qualche settimana la mia testa è un luogo del genere.
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In gergo: non ci sto dentro. -
Alla ricerca di sé in un catino di zinco
Il mare gli risvegliava la percezione d’una vita anfibia, prenatale. Lo sentiva avvolgente come quel ricovero uterino, da cui s’era staccato tanto tempo fa, e dove avrebbe desiderato tornare. Morire, entrando nel mare. Così, forse, con la risacca, anche lui sarebbe riemerso da quell’inghiottitoio acqueo, sul bagnasciuga d’un’altra spiaggia, insieme ai sedimenti marini: i vetruzzi levigati, i pezzi di legno catramosi, i filamenti delle meduse. Fino a diventare una spora portatata dall’aria, che andrà a germogliare chissà dove, lontanoNiente, quando una nasce col jolly della scrittura in tasca c’è poco da fare. Poco da incazzarsi perché quella naturalezza dalla tua penna s’accanisce a non uscire. Poco da impuntarti a leggere, rileggere, tornare indietro per indagare il mistero di una prosa tanto graffiante che pare uscire dal libro insieme alle cose che racconta, tutte intere, con la loro poesia o il loro schifo attaccato addosso.Read More -
Scribacchina pendolare (sulla tratta Torino-Moncestino)
Una Scribacchina pendolare. Questo sono, da un po’di tempo a questa parte.
Trascorro le mie quattro ore medie di viaggio quotidiano leggendo e scrivendo. Sonnecchiando, quando i bambini hanno avuto una notte particolarmente agitata.
Scivolo su un sedile, mi metto comoda, tiro fuori il libro o il taccuino digitale e mi astraggo fino a scordare tutto quello che ho intorno.Ogni tanto riemergo per un urlo improvviso, una risata più forte, una gomitata di qualcuno che mi si è seduto di fianco senza che neanche me ne accorgessi. E mi rendo conto che ero stata in esilio su un altro mondo, in un’altra dimensione. Completamente assorbita dal corso dei pensieri o da un fiume di parole di carta, da un nastro ininterrotto di immagini che scorre solo nella mia testa.Ogni tanto gli occhi si perdono fuori dal finestrino. Dentro un paesaggio che cambia continuamente i contorni. Prati che si fanno case, alberi che diventano persone, aperta campagna dove l’occhio scivola via verso l’orizzonte, che, dopo, si trasforma nello scorcio breve della città.Read More
E viceversa. Andata e ritorno. Ogni giorno. -
Accendi la luce!
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Schiaccia “pause”. A Folgaria
Premio ritirato: lo scorso fine settimana, gita di gruppo a Folgaria, in Trentino.
La partenza, per la verità, non lasciava presagire nulla di buono: siamo quasi entrati nel guinness dei primati impiegando circa 10 ore per percorrere 400 chilometri. Autostrada deviata e coda, non se ne usciva. Non scenderò in dettagli raccapriccianti, vi basti pensare ai due monelli immobilizzati nei loro seggiolini nel pomeriggio più torrido dell’estate. Ecco.Poi, però, siamo stati ampiamente ripagati della fatica: dopo un sonno rigenerante siamo partiti alla scoperta di quel posto da cartolina.Read More -
Per chi salta dentro le fiabe
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Quelli tra campagna e paese
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Un marchio, una storia, (uno sconto)
Pensa di lavorare a Kabul, settore cooperazione internazionale. Pensa di trovare lì la tua mezza mela e di continuare con lui a girare per il mondo per conto dell’ONU. Dopo anni di questa vita decidere di tentare la strada di un progetto più radicato, e stabilirti in Italia, a Firenze (in piazza Desiderio, guarda caso).Read More -
Luglio è una bolla arredata di cose piccole
É un mese strano, questo, dentro un’estate strana. Piena di temporali e sbalzi di temperature e c’è un’aria -non so- rarefatta: spesso arrivo al mattino presto a Torino e sento una brezza che pare di stare al mare (pare). E la sera, quando torno a casa e lo sguardo si sdraia sopra la mia campagna, è un perdersi di balle di fieno indorate dal sole.