Il tempo è un concetto relativo, si sa.
Quello che è invece oggettivo, oltre che scientificamente testato, è che da quando metti al mondo il primo figlio, il tempo per te è finito.
Se poi i figli sono due a distanza ravvicinata te lo puoi scordare per parecchio. Un paio di ere geologiche, a occhio.
Non ce n’è più. Puoi raschiare sul fondo del barile, litigando con il tic tac delle lancette per recuperare qualcosa. Qualcosina, diciamo.
Quello che è invece oggettivo, oltre che scientificamente testato, è che da quando metti al mondo il primo figlio, il tempo per te è finito.
Se poi i figli sono due a distanza ravvicinata te lo puoi scordare per parecchio. Un paio di ere geologiche, a occhio.
Non ce n’è più. Puoi raschiare sul fondo del barile, litigando con il tic tac delle lancette per recuperare qualcosa. Qualcosina, diciamo.
Il tempo di una doccia ogni tanto, di truccarti con un velo di mascara o – in alternativa – con uno strato disomogeneo di fondo tinta, oppure quello per leggere tra le 18 e le 26 righe di un romanzo. Devi scegliere, non puoi avere tutte queste cose nella stessa settimana.
Ma il tempo, allo stesso tempo (ehm), si moltiplica. Perché si impara a fare più cose contemporaneamente. Esempio: cambiare il figlio A mentre scaldi sul fornello il latte per il figlio B, mentre ti infili le scarpe, mentre annoti le cose da comprare, mentre spieghi a tuo marito dove cercare il body pulito, mentre parli al telefono con tua suocera e raccogli da terra il figlio B che sta urlando perché il biberon non è pronto.
Roba da fare impallidire la squadra di contorsionisti e giocolieri del circo Togni.
Inutile raccontarsela: non sono più pensabili le uscite improvvisate con le amiche, i week end fuori porta organizzati il venerdì alle cinque, quelle serate che esci per un aperitivo e due parole e rientri all’alba.
Hai presente le cose tipo Sabato mattina ho aperto gli occhi alle undici e ho deciso di andare a fare un giro in centro? Scordatele.
Oppure: Sono passata da Giulia nel pomeriggio per un salutino e poi mi sono fermata li? Addio.
O ancora, Ieri ho fatto tardi e così ho passato tutto il pomeriggio a sonnecchiare, coi sensi inebetiti dall’hangover? Estinto.
Tutto va pianificato, indovinato. Là dove la tua previsione non arriva, deve arrivare la tua immaginazione.
Hai presente le cose tipo Sabato mattina ho aperto gli occhi alle undici e ho deciso di andare a fare un giro in centro? Scordatele.
Oppure: Sono passata da Giulia nel pomeriggio per un salutino e poi mi sono fermata li? Addio.
O ancora, Ieri ho fatto tardi e così ho passato tutto il pomeriggio a sonnecchiare, coi sensi inebetiti dall’hangover? Estinto.
Tutto va pianificato, indovinato. Là dove la tua previsione non arriva, deve arrivare la tua immaginazione.
Poi probabilmente, se sopravvivi, tutto torna più semplice e recuperi persino il tempo di vedere un film intero prima di perdere i sensi sul letto.
Così dicono, perché io non ci sono ancora arrivata, a quella fase. Diciamo che gli credo sulla fiducia, anche un po’ per una questione di sopravvivenza psicologica.
Così dicono, perché io non ci sono ancora arrivata, a quella fase. Diciamo che gli credo sulla fiducia, anche un po’ per una questione di sopravvivenza psicologica.
Però esiste un altro tempo, coi figli. Una dimensione dilatata che non esisteva prima. Quella di una fiaba raccontata abbracciati, quella di un gioco ripetitivo e buffo, lo stare insieme così, senza uno scopo preciso, ad annusarsi e guardarsi vivere. Quella dimensione altra che dà un senso a tutto il resto del tempo.
Il jolly è: goderseli, quasi nanetti. E trascurare un po’ il resto è un pezzo equo da pagare.
Questo post partecipa al blogstorming di Genitoricrescono.
Tags: blogstorming, circo togni, genitoricrescono, jolly, mamme&bebè, tempo
Ciao Fioly,
ci siamo ritrovati in molte delle tue parole e quindi ci perdonerai se abbiamo deciso di citarti nel Nostro Tempo…. http://genitorimeglioconinternet.blogspot.it/2013/05/blogstorming-il-nostro-e-non-solo-nuovo.html
P.S ti abbiamo conosciuta grazie al blogstorming e siamo sicuri che ritorneremo spesso…
A presto.
Giusy&Gio
The Real Person!
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anzi, sono onorata!
grazie e a presto
Che bel post che hai scritto!
Però consentimi una precisazione: se i figli hanno età ravvicinate allora la “quarantena” dura complessivamente meno, no?
E poi, voglio dire, ma è mai possibile che mentre: la pasta scuoce/ho fatto cacca!/dov’è la mia bambola?/è tardissimo/non trovo le chiavi della macchina/ecc. è matematico che chiami la suocera! No, dico, è possibile?
The Real Person!
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😀 guarda, nel mio caso devo proprio dire Santa Suocera! senza i nonni saremmo già sprofondati in un mare di perdizione, garantito al limone!
dici che la quarantena sarà più breve? cercherò di capirlo e darò notizie! 😉
Quante verità, hai espresso magistralmente quello che sento in questi momenti.
The Real Person!
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😀 grazie. mi sa che, tra mamme, è un sentire diffuso!
Si, ma tu mi giri il coltellaccio nella piaga! mi vien quasi da piangere… 🙂
The Real Person!
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ma no, dai, che poi alla fine non farei cambio con nessuno al mondo! e credo sia così per la maggior parte delle mamme…
Vorrei fare l’alba con le amiche!!! Invece l’alba la faccio, quando mi sveglio! Ciao!!!
The Real Person!
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ahah! proprio così!
Come ti capisco, e io ne ho solo una!
cmq alla veneranda età di quattro anni, ormai, mi permette di mettermi un po’ di trucco e di farmi in santa pace una doccia… ( una alla settimana perchè le restanti sono in sua compagnia!)
The Real Person!
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😀 è già un progresso notevole, rispetto alla mia situazione, credimi.
quindi mi consola…