Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

  • E brillare

    On: 21 Settembre 2020
    In: quasi poesia
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    Mentre sali la cresta di una montagna
    guarda a valle il sentiero percorso.
    Per quanto sia lunga
    ancorala salita, non potrai che ringraziare
    le gambe
    il fiato
    il tuo cuore
    per averti avvicinatoalle nuvole.

    Per averti mostrato che qui
    -fuori dal vociare
    confuso del mondo-
    puoi essere lontana da tutto
    e parte
    di tutto.

    E brillare di smisurata
    e accogliente
    solitudine.



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  • Siamo creature dei boschi (Istanti rubati a #giugno2020)

    On: 28 Luglio 2020
    In: istanti rubati, lettera, quasi poesia
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    Siamo creature dei boschi prestate alla civiltà.
    Abbiamo linfa nelle vene e occhi color corteccia o foglia.
    Di ramo in ramo saliamo sfidando la forza di gravità
    e scendiamo fino al suolo sempre controvoglia.

    Abbiamo il cuore tremante di certi cerbiatti,
    la vista al buio della civetta,
    ci dicono che siamo distratti
    o facili prede di abbagli: ci incantiamo sui dettagli
    che sfuggono a quelli che vanno di fretta.

    Non ci manca la curiosità scanzonata del gatto,
    il coraggio silenzioso del lupo,
    non ci manca l’intuito e la prontezza allo scatto,
    né l’audacia del balzo che sfida il dirupo.

    Siamo creature rupestri
    ma di tipo socievole,
    ogni tanto ci pigliano per extraterrestri
    per la nostra allergia alle regole.

    Seduti a un banco, dentro a un ufficio o in un supermercato
    sembriamo forse un po’ strani:
    ma non puoi certo giudicare un pesce
    dal modo in cui si muove tra i rami.

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  • Gelsi (Istanti rubati a #maggio2020)

    On: 25 Giugno 2020
    In: istanti rubati, lettera, quasi poesia
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    In un principio d’estate

    raccogliamo gelsi

    nel viale di casa

    dove abbaiano i cani.

    Mentre nascosti tra i rami

    ridiamo

    -le bocche i denti macchiati

    di viola-

    sentiamo come sarà dura

    domani

    essere ancora e in una volta sola

    così sporchi,

    e contenti

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  • Uomini e no

    On: 21 Ottobre 2019
    In: quasi poesia
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    Qualcuno sa nuotare ma non è un pesce
    qualcuno vorrebbe volare
    ma gli mancano le ali
    e non ci riesce.

    Qualcuno ha preghiere senza parole
    qualcuno ha speranze che crescon da sole;
    non serve annaffiarle né potarle in aprile,
    basta sognare un mondo
    gentile.

    Qualcuno aspetta e non sa che cosa
    qualcun altro pretende sempre qualcosa,
    qualcuno tace
    e chi tace acconsente
    -lo afferma chi urla
    e gli altri non sente.

    Qualcuno ha due gambe due braccia
    un cuore tenace
    dita capelli sudore e lacrime fatte col sale
    ma non è uomo
    se non è capace
    di riconoscerne uno
    diverso da sé
    -eppure uguale.

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  • L’altra parte

    On: 12 Agosto 2019
    In: quasi poesia
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    A casa mia le cose erano diverse. 
    Là ci stavano sentieri fatti con i sassi e sabbia e bordati d’erba verde
    e il confine tra il cortile mio e quello del vicino
    era fatto da una riga disegnata in terra,
    disegnata per essere saltata.

    Poi è venuta gran confusione 
    e la famiglia che ci abitava accanto è andata via per prima.
    Andata dove, chiedevamo noi bambini,
    Andata dove.
    È rimasta una linea disegnata in terra 
    e nessuno -e niente- dall’altra parte.

    La gran confusione deve aver mischiato tutto,
    perché dopo sono venuti sentieri fatti d’acqua
    -sentieri d’acqua, ci crederesti?,
    una scia mobile attraverso il mare.
    Non c’erano più i miei passi sulla sabbia ma lo stare in equilibrio
    su una barca
    e non c’era più la traccia, solo blu davanti gli occhi.
    E dietro e tutto intorno. Un blu che qualche volta diventava nero.

    Ora vivo in un Paese dove i limiti sono tracce in fil di ferro:
    non per essere saltati
    ma per dire la differenza tra chi sta qui
    e chi sta dall’altra parte.
    Non cuce, il confine, ma strappa
    come la forbice col filo
    come la distanza col passato,
    e quel che vedo è un muro alto 
    e reti
    e non so cosa c’è dall’altra parte.

    Non so più
    se c’è, un’altra parte.

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  • Alla preghiera di chi ama servono poche parole (Istanti rubati a #novembre2018)

    On: 20 Dicembre 2018
    In: istanti rubati, lettera, quasi poesia
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    autunno

    Ogni giorno vieni qui,
    apparecchiamo la tavola insieme.
    Il piatto e il bicchiere vicino,
    a sinistra la forchetta, il coltello a destra,
    un sorso di vino
    e luce alla finestra.

    Alla preghiera di chi ama
    servono poche parole
    vale più il silenzio
    vale il gesto che protegge dal sole
    dalla trascuratezza
    e dal ripensamento.

    Che sia pulita la tovaglia
    che sia pieno il bicchiere
    che ti resti la voglia
    di versarmi da bere.

    In fondo ci vuol poco
    perché sia sostanzioso il pasto,
    smuovere la brace, alimentare il fuoco,
    cincischiare un po’ per gioco,
    e il tuo cuore
    quando è vasto.

    E se un giorno -per sfortuna o cedimento-
    il pane sarà bruciato
    e si sarà fatto aspro il vino
    non sarà un giorno sprecato
    non sarà mancato il nutrimento
    se mi sarai rimasto seduto
    vicino.

    pom granin, monferrato
    pom granin, monferrato
    pom granin, monferrato
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  • Farei una collana delle tue prime volte (Istanti rubati a #settembre2018)

    On: 29 Ottobre 2018
    In: istanti rubati, la mia vita e io, lettera, quasi poesia
    Views: 1781
     1

    pom granin, monferratoFarei una collana delle tue prime volte.
    La prima volta che sei nato (potrebbero essercene tante)
    la prima volta che hai volato
    tra le mie braccia con le braccia larghe pensandoti un aliante.

    Quando hai detto la prima volta piumone
    lì per lì non sembrava importante
    è successo lo stesso con frutta pompelmo e stagione
    pareva poco, ma adesso
    vorrei risentirle tutte quante.

    C’è stato il primo giorno a scuola
    ti ho lasciato in classe con la schiena dritta e occhi larghi
    come un prato
    avrei avuto voglia di tornare indietro e stringerti
    e non farti uscire dal mio abbraccio per un tempo smisurato.

    C’è stata la prima volta
    che hai viaggiato, guardando la notte al finestrino:
    ombre si muovevano lontano,
    io forse ti tenevo la mano
    forse guardavo avanti, sentendoti vicino.

    La prima volta che sei salito a cavallo
    pure piccolo e maldestro sopra quella schiena enorme
    sembravi così fiero;
    ho capito dal modo in cui tuo padre ti guardava
    che quella è stata la prima volta
    che si è sentito intero.

    Farei una collana delle tue prime volte
    la terrei sempre al collo per non perderne nessuna
    so che sarebbe il solo gioiello
    capace davvero di portarmi fortuna.

    Tra le tue prime volte una è speciale
    – il giorno che hai visto il cielo.
    C’era inverno e pioggia
    fuori dall’ospedale,
    e un freddo severo:
    quella è stata la prima volta
    che dentro i tuoi occhi
    il cielo l’ho visto
    anche io per davvero.

    pom granin, monferratopom granin, monferrato

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  • Coperchi di luce (Istanti rubati ad #agosto2018)

    On: 24 Settembre 2018
    In: istanti rubati, la mia vita e io, quasi poesia
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     1

    agosto in Trentino

    Ho capito che il più delle volte
    è il moto della gamba a governare il cuore.
    Andiamo dove la terra tiene,
    dove la pietra non frana,
    dove a piedi scalzi possiamo incontrare nell’acqua di torrente
    una limpida trafittura di vita.

    Ho capito che
    è l’adesso che non va tradito
    e adesso è il modo che abbiamo
    di saltar le buche
    travalicare fossi
    camminare cauti lungo rive sassose
    costeggiare spaventi o avventarci sopra
    come il gheppio sull’arvicola
    come il falco sulla lucertola.

    Ho imparato che sulla vetta
    delle montagne
    la notte arriva tardi
    e al crepuscolo è come stare
    dentro una pentola
    sotto un vasto coperchio di luce.

    Soprattutto ho imparato che se dopo aver sbagliato
    strada
    e speso a vuoto fatica sudore fiato
    non tenti nuovamente la cima,
    avrai sbagliato invano.

    (Foto in alto di Elio Orcelletto)

    agosto in Trentinoagosto in Trentino
    agosto in Trentino

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  • Acqua in cammino e roccia (Istanti rubati a #luglio2018)

    On: 9 Agosto 2018
    In: istanti rubati, la mia vita e io, quasi poesia
    Views: 1847
     1

    Vengo dalla montagna ma non è pietra il mio cuore.

    È piuttosto canto di torrente inquieto, tumultuoso quando le piogge lo gonfiano, torbido nelle limacciose pozze agitate d’ombre ma pronto a riprendere il viaggio verso balzi e crinali, verso una provvisoria quiete, dove impararare a far da specchio alla sera.

    Non è pietra ma greto malleabile o umido muschio, verde come le bottiglie bevute insieme dentro una pineta ordorosa, mentre luce piove e grandina dentro i bicchieri.

    Acqua in cammino e roccia che resiste al flusso, così è il mio cuore:

    tempo che scorre senza sapere dove,

    tempo che resta senza capire come.

    Estoul, Valle d'AostaEstoul, Valle d'AostaEstoul, Valle d'AostaEstoul, Valle d'AostaEstoul, Valle d'Aosta

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  • Mi piace il pane morsicato (Istanti rubati a #gennaio2018)

    On: 19 Febbraio 2018
    In: istanti rubati, quasi poesia
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     1

    monferrato - gennaio 2018

    Alla bellezza annunciata di una cattedrale
    preferisco la dolcezza inattesa di una tovaglia e un paio di calzini stesi in un vicolo,
    il miracolo della simmetria di un aranceto,
    la grazia scomposta di un fico d’india sul ciglio della strada.

    Alla boutique con gli specchi ai muri
    preferisco l’osteria di chi fa scempio di vino e ballate,
    ai grandi corsi lucidati dal passaggio dei turisti scelgo la bettola dei rigattieri,
    gli scogli dove pescatori solitari misurano la profondità del lancio
    e la corrosività di un ricordo.

    Mi piace il pane morsicato,
    il grembiule della donna affacciata sul viale,
    la tazzina di caffè lasciata vuota sul tavolino.

    monferrato - gennaio 2018monferrato - gennaio 2018monferrato - gennaio 2018

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