Giornata grigia.
Grigia che a ogni nube che s’affossa sotto il cielo rasenta il temporale.
Minaccia di temporale in una città del nord, Copenaghen. Che tu attraversi a passi brevi, curiosi.
T’appiccichi con gli occhi ai cartelloni: non riconoscendo le parole, ti fidi delle immagini. Le studi come dovessi decifrarle, come se la comprensione di quelle strade passasse dalla pubblicità di un dentifricio, dall’annuncio di un evento, da un graffito urbano.
Immagini altri modi di andare, via canale. Ti immagini una vita dentro quei barconi, case galleggianti o vezzo di chi, al mare aperto, preferisce brevi tratte liquide e familiari. Allo sciabordio delle onde brevi, mentre sorseggi il tuo té, andando lontano con la mente, dietro le rotte vichinge, muscolose e bionde.
Grigia che a ogni nube che s’affossa sotto il cielo rasenta il temporale.
Minaccia di temporale in una città del nord, Copenaghen. Che tu attraversi a passi brevi, curiosi.
T’appiccichi con gli occhi ai cartelloni: non riconoscendo le parole, ti fidi delle immagini. Le studi come dovessi decifrarle, come se la comprensione di quelle strade passasse dalla pubblicità di un dentifricio, dall’annuncio di un evento, da un graffito urbano.
Immagini altri modi di andare, via canale. Ti immagini una vita dentro quei barconi, case galleggianti o vezzo di chi, al mare aperto, preferisce brevi tratte liquide e familiari. Allo sciabordio delle onde brevi, mentre sorseggi il tuo té, andando lontano con la mente, dietro le rotte vichinge, muscolose e bionde.
Impossibile non guardare la gente, e confrontare sagome in movimento con gli stereotipi che abbiamo dietro gli occhi. Due donne perse in chiacchiere davanti al bar (meno chiare di pelle, più basse), due giovani che parlano seduti su uno scalino (più gesticolanti), due impiegati che escono da lavoro (troppo lontani per confrontare).
Andare in giro col naso in su. Cercando una lama di luce che non scintilla, ti perdi su facciate di case a punta, spigoli che tagliano il cielo a spicchi, intuizioni di sabbia, uomini e bestie di pietra che irremovibili ti sovrastano. Forse per osservarti, curiose, e paragonarti ai loro stereotipi di statua.
Sìììì quanto l’ho amata. Il mio jolly: andarci in viaggio di nozze!
wow… che romantica!! 🙂