Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

  • Liberiamo una ricetta: Bat Bot (pane berbero)

    On: 31 Gennaio 2013
    In: ospiti
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    ricetta pane berberoNo, no, non avete sbagliato blog, sto davvero pubblicando un post che parla di cibo.
    Per me è una cosa insolita, soprattutto perché si tratta di una ricetta sperimentata da me, impastata e infornata con le mie manine.
    Forse i più si chiederanno perché, io che a stento riesco ad approntare con arte un uovo sodo, mi sia lanciata nell’esecuzione del pane berbero.

    Probabilemente la risposta più azzeccata l’ha data una mia amica: dal momento che (quasi) nessuno sa esattamente come dovrebbe essere questo tipo di pane, nessuno potrà rimproverarti di aver sbagliato qualcosa.
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  • Specchio riflesso

    On: 30 Gennaio 2013
    In: t'immagini
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    foto allo specchio, marocco
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  • Un film e 100 parole

    On: 27 Gennaio 2013
    In: sproloqui
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    mamma e due bimbi

    Ultimamente guardo pochissima tv, ma qualche tempo fa, mentre pranzavo, un film ha attirato la mia attenzione: “Motherhood – il bello di essere mamma“, di Katherine Dieckmann e con Uma Thurman (alias Eliza Welch).
    L’ho guardato –come sempre, da quando ci sono i miei due adorabili discoli- a spizzichi e mozzichi, tra un gioco lanciato e un tentativo di rissa (tentativo quando va bene).
    Un paio di cose mi hanno incuriosita, forse per un processo di identificazione (seppure tristemente non estetica): la protagonista è una mamma ultradistratta (ma qui è lei che non riesce nemmeno lontanamente a pareggiare i miei primati: che sarà mai salire le scale otto volte di fila perché si è scordato qualcosa o uscire in pigiama!), con un blog e la scrittura come passione e professione. Difficile però accordare questi ingredienti con la stragremita agenda di genitrice. Difatti il risultato è alquanto disastroso.

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  • Meno male che c’è gente come me

    On: 25 Gennaio 2013
    In: sproloqui
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    scorcio di torinoCi son giorni che mi si aggroviglia qualcosa, dentro. Che sento forte -più forte- qualcosa che stona, che stride.
    Come quando vedo un uomo vestito di stracci che tenta di rubare in una mensa, forse una borsa, un portafogli, e arrivano due volanti di carabinieri.
    Un uomo che, a vederlo, si direbbe possegga poco più che se stesso. Trasandato, sporco, malconcio, con la faccia segnata di un reduce di guerra.
    Che parla male l’italiano. O forse parla male e basta.
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  • All’asilo si recita a soggetto

    On: 23 Gennaio 2013
    In: la mia vita e io
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    recita all'asiloRicordo le mie recite scolastiche natalizie. I miei genitori tra il commosso e il singhiozzante mentre io su un palco sovraffollato mi prodigavo in esibizioni di dubbio gusto, con abiti stile bomboniera evocanti figure angeliche e celesti e stonando clamorosamente con una voce più adatta a celebrare i gironi dei dannato.
    Con una buona dose di realismo mi domandavo che cosa spingesse i miei familiari a emozionarsi tanto, ed ero pronta a scoprirlo alla prima recita d’asilo di Lemuele la scorsa settimana (lo so, la recita di natale a fine gennaio parte già col piede sbagliato, ma tant’è).
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  • Gita per due

    On: 21 Gennaio 2013
    In: viaggi
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    cieloErano passati più di due anni dall’ultima volta che mi ero allontanata da casa senza i nani. Ovvero, non era più accaduto da dopo la loro nascita. Invece la settimana scorsa Federico e io abbiamo piazzato i bimbi uno per nucleo di nonni e siamo fuggiti in montagna per ben 3 giorni e 2 notti.
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  • Una madre lo sa. Anche quando non lo può dire

    On: 18 Gennaio 2013
    In: ospiti
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    mamma e bambinoCome quando i bambini per tornare dentro la mamma s’infilano, non potendo entrare altrove, nelle loro scarpe coi tacchi.

    Le donne e le madri raccontate da Concita de Gregorio sono ognuna diversa, ognuna fatta a suo modo, senza possibilità di etichette o facili categorizzazioni.
    Sono racconti brevi quelli che si trovano in “Una madre lo sa. Tutte le ombre dell’amore perfetto” e di ognuno si potrebbe parlare per ore.
    Perché ci sono le parole e poi quello che ci sta dietro, una valigia piena di pensieri dietro ogni virgola, un container di riflessioni in ogni spazio tra due paragrafi.
    Perché non esistono sentimenti giusti, né amori senza sfumature. Ci sono persone che collezionano errori, che siano madri o figli o mariti.
    Anche se fa paura dirlo, l’amore senza ombre è quello per chi non c’è.

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  • Con Grande Becco verso Sud

    On: 17 Gennaio 2013
    In: faVOLIAMO
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    partenza degli uccelliEhi, ma che succede laggiù? Come, dove? Là, in quel prato. Non la vedete quella nuvola scura in movimento sull’erba? Venite, avviciniamoci, andiamo a vedere di che si tratta.
    Ah, ma sono uccelli, è una riunione di pennuti! Ora ho capito, si stanno preparando per il grande viaggio verso sud.
    Certo perché non so se sapete, bambini, che gli uccelli non possono stare in un luogo dove sia inverno. Perché il freddo gli ghiaccia tutte le piume e con quel peso sulle ali  non riescono più a volare. (altro…)

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  • Volta la carta. E trovi me

    On: 15 Gennaio 2013
    In: Senza categoria
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    agendaLa vita di ognuno è fatta di piccoli miracoli di molto sottovalutati. Uno di questi è la carta. La carta piena di parole. La carta che custodisce i pensieri, che li colleziona, è una piccola magia che non fa scalpore perché ci siamo abituati da sempre. I libri, per esempio, sono molto più che un oggetto. I libri sono giardini segreti e lussureggianti. Sono percorsi nascosti tra bellissime piante di baobab e alberi incantati.

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  • Rompicapo

    On: 11 Gennaio 2013
    In: Senza categoria
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    rami e foglieHo letto di recente una frase che recita che un fallimento è un’ottima occasione per ricominciare da capo e per farlo meglio. Così una crisi, un’apparente sventura.
    Considerato che: perdere il lavoro rientrata nell’elenco del piccoli/grandi drammi che possono colpire una ultra 35 enne, madre di due figli, che non può permettersi di non avere un’entrata mensile – mi domando, se e quando questo accadrà (ma più si va avanti più il “se” diventa invisibile) quanto inciderà sulla qualità della mia vita, in quale direzione la spingerà. Mi chiedo, con un misto di 60 % timore e 40 % curiosità, in quale ottica rileggerò questo avvenimento tra una decina d’anni, quando sarò in un luogo da cui riuscirò a vedere il seguito.

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