Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

Chamois: un regalo fatto di passi e incontri

On: 19 Gennaio 2015
In: la mia vita e io, viaggi
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chamois, valle d'aosta

 

Ci abbiamo preso gusto, Federico e io, a regalarci gite. Che sia Natale, un compleanno o una ricorrenza inventata, uno dei due impacchetta un biglietto, lo mette sull’albero, o lo nasconde in una scatola piena di carta. Quel biglietto dice: tempo insieme, da passare là. Questa volta, tempo erano un paio di giorni per noi due soli e era Chamois.

 

chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta

A Chamois ero già stata, ma sempre in modalità toccata e fuga. Questa volta, invece, me la sono assaporata come si deve: ogni angolo, ogni curva, ogni polenta concia e bombardino.
C’è stato sole, vento e anche un po’ di neve. Ma poca poca, una farina al setaccio, è una stagione avara di bianco, finora. Abbiamo infilato scarpe da trekking e ci siamo infilati dappertutto. Abbiamo affrontato prati bruniti di terra e lastre di ghiaccio. Ci siamo premiati con un paio di ore in spa e una tisana sorseggiata guardando oltre la vetrata, che meglio di un maxi schermo offriva la visione della notte che corteggia i monti. Siamo stati a lungo a osservare una nuvola, in silenzio.
Ci piaceva perché cambiava forma e come un velo copriva e scopriva il baluginio della Polare.

 

chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta

 

Soprattutto, abbiamo parlato molto con le persone. Tanto che dopo due giorni ci pareva di fare parte del paese. Ci siamo fatti raccontare le storie di un anziano insegnante di sci, ex sindaco di Chamois, di un milanese che da 43 anni è fedele alla “valle” e ne parla come ne fosse figlio adottivo. Abbiamo ascoltato alla radio di un rifugio la falsa notizia della morte di Fidel insieme a un informatico argentino, che ha un’azienda di trading di prodotti metereologici e ci raccontava che essere argentino vuol dire Che Guevara.
Un assessore locale ci ha sentito chiacchierare al bar e ha proposto a Federico di fare la stagione con i cavalli lì in paese. Loro mettono i box, tu porti la gente in giro. Sarebbe mica male, no?
Abbiamo parlato a lungo con Emilio, nel calduccio della sua cucina, ma questo merita un post a parte.

 

chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta
chamois, valle d'aosta

 

Vedere la luce dell’anno neonato da qui e incrociare le nostre strade con tante persone che hanno voglia di raccontarsi mi è sembrato un buon inizio 2015.
Un inizio davvero generoso.

 

Il jolly é: regalare giorni (più o meno) lontanti da casa.

 

Consigliatissimi.
Per dormire e mangiare: Maison Cly (cucina davvero raffinata), Chamois
Per mangiare: Chez Pierina, Chamois
Per mangiare sulle piste, accanto al Lago di Lod: Bar Bruna, Fontana Freida.
Il mio luogo preferito: località Suisse

 

chamois, valle d'aosta

 

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2 Responses to Chamois: un regalo fatto di passi e incontri

  1. Emilio | bodò ha detto:

    […] di gennaio in montagna. Un gennaio un po’ anomalo, a dirla tutta, che come clima ricorda più un marzo clemente. […]

  2. Duda Tissa ha detto:

    Ecco, noi il jolly lo usiamo, ma ahimè, non riusciamo mai ad andarcene via soli.

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