Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

Le mie ultime due settimane: svenata. In ogni senso

On: 2 Aprile 2014
In: la mia vita e io
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aria di primaveraDiciamo pure che queste ultime non sono state le due settimane più fortunate dell’anno.
A cominciare da un tranquillo pomeriggio di inizio primavera, quando mi arriva una email di Amazon che mi avvisa che non è possibile pagare il mio ordine. Nulla di grave – i libri da leggere non mi mancano, anche se una guerra atomica dovesse relegarmi nel bunker: posso aspettare.
Se non fosse che controllando gli ultimi movimenti della PostePay scopro che i casi sono due: o negli ultimi giorni sono stata posseduta dall’anima di uno scommettitore incallito, tornato dall’aldilà per sfidare la sorte con Sisal e Matchpoint, o la carta è stata clonata.

Propendendo per l’ipotesi meno sovrannaturale, ho speso un’intera mattinata per fare denuncia, tra carabinieri e posta, dopo aver fatto appello a tutte le mie -cospicue- risorse zen. Mi hanno fottuto un discreto gruzzoletto, perciò non fate come me [pubblicità progresso]: in un momento di estrema fiducia verso il mondo, i sistemi postali e la benevolenza degli hacker, non mettete sulla prepagata più di quanto non vi serva nell’immediato.
Probabilmente, pur facendo ricorso per ottenere il rimborso, non riavrò indietro un picco, ma avrò ficcato il naso in quello che dalle mie parti chiamano “scantabaucchi“. Che uno dice, contenta te.
Vi terrò aggiornati sugli sviluppi.

(A chi ha scommesso coi miei soldi auguro di aver vinto meno dei 4 euro e 70 centesimi che mi hanno lasciato sul conto – magnanimi).

 

La seconda parte dei 15 giorni fortunati dell’anno si svolge il ospedale. Intervento programmato di varici. Con la mia proverbiale sprovvedutezza mi avvio ai due giorni di ricovero con la stessa allegra incoscienza con cui Cappuccetto Rosso si dirige tra le fauci del lupo. Mancava solo il cestino per la nonna. Nessun cacciatore mi è venuto a salvare, sul più bello, e dopo ore di estenuante attesa completamente digiuna, mi sono trovata nella pancia della sala operatoria vestita soltanto di elettrodi e flebo.
La reazione del mio corpo suggerisce che in una vita precedente io sia morta di freddo durante una caccia all’orso bianco in Siberia. Se ho ancora qualche dente al suo posto, e non solo polvere di calcio, è perché a un certo punto mi sono ficcata un lenzuolo in bocca.

 

Comunque, con la gamba livida dall’inguine all’alluce e un ricamo di punti che quando me li levano esce un gomitolo da farci un pullover, sono tornata a casa.
Con la gamba fasciata, con il conto prosciugato, povera e zoppa.
Svenata nel corpo e nel conto.
Ma viva. Dunque: felice.

 

Il jolly è: antidolorifico q.b. e aria di primavera

 

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12 Responses to Le mie ultime due settimane: svenata. In ogni senso

  1. antonellavi ha detto:

    Oh mamma ance a me è successo che è arrivata una mail di amazon che mi dice che non è stato possibile pagare. Ora vado a controllare. Rimettiti per l’intervento e continua ad essere felice nonostante il giocatore incallito che ti ha sfruttata 🙂

  2. verdeacqua ha detto:

    però! il felice mi piace, il resto meno. Un abbraccio!

  3. mammamari ha detto:

    Con la gamba fasciate, il conto prosciugato, povera e zoppa, svenata e felice! Continui a contenere tutto il possibile! In questi giorni ti penso ancora di più, per inviarti tanta energia positiva e alimentare la tua felicità!!!
    P.S, Inizio a fantasticare sul nostro incontro milanese a maggio…

  4. Sandra ha detto:

    Sfiga e rabbia per la post pay, cerca di trascorrere una buona convalescenza con tanti libri!! Auguri!

  5. profpalmy ha detto:

    Uh, poveretta! Che brutta disavventura… e auguri per la convalescenza!

  6. Shaula ha detto:

    per quel poco che può servire, ti mando un abbraccio.
    facciamo quindici và, uno per ogni giorno di queste ultime due settimane.

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