Giochiamoci il Jolly: Blog di Fioly Bocca

Il viaggio di un desiderio

On: 10 Maggio 2013
In: ospiti
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Lettera a un bambino che è natoOccorre aver intrapreso un viaggio verso un figlio per capire che l’infertilità è la malattia del vuoto: l’assenza di quel bambino tanto desiderato ti lacera come un lutto e con essa perdi la proiezione di te nel futuro.

 

Vi siete mai chiesti cosa significa cercare un figlio che non arriva? Cosa vuol dire inseguire una cicogna scema che non riesce a trovare la strada di casa? Io sì, me lo sono domandata spesso, prima di rimanere incinta, forse perché è stata una delle mie paure più profonde, da sempre. Da quando, poco più che bambina, ho sentito che diventare madre era una delle cose che avrebbe potuto dare un senso alla mia vita.

 


Per questo ho acquistato il libro di Raffaella Clementi, “Lettera a un bambino che è nato“. Per questo e perché ho conosciuto virtualmente l’autrice, penna del blog mammamimmononsolo. E lei mi è piaciuta da subito, con quel suo modo di toccare le corde dell’anima, con quelle sue parole che arrivano là, ad illuminare parti di te, dove non sapevi che la luce arrivasse.

 

Qualcuno sostiene che i figli non riempiano il vuoto, ma i figli non arrivati sono un vuoto. E solo chi non riesce ad averne lo sa.

 

Il suo libro non ha deluso le mie aspettative, anzi. Tratta temi medici e legali in modo coinvolgente anche per chi vuole leggere semplicemente una storia d’amore.
Mette in risalto tutti i limiti di una legge miope come la Legge 40 del 29 febbraio 2004, nemica di quelle coppie che non riescono a procreare in modo naturale.

 

Questo romanzo è uno strumento utilissimo per chi sta pensando di ricorre alla pma (procreazione medicalmente assistita), piena di suggerimenti e consigli pratici.  Ma è una buona lettura anche per chi voglia rendersi conto di cosa significhi inseguire un sogno.  Oltre alla retorica, alla reticenza, ai falsi moralismi. Contro la burocrazia fatta di scartoffie, contro l’arroganza e l’ignoranza di chi vuole giudicare qualche cosa che non conosce.

 

È la storia di un percorso accidentato, di una vittoria della vita che rigenera sé stessa, caparbia. 
Ma sopra ogni altra cosa è la fiaba più bella per quel bambino che è nato, quella che vorrà sentirsi raccontate allo sfinimento, quella che in ogni momento della sua vita gli racconterà del privilegio di essere stato così visceralmente desiderato.

 

Il jolly è: ricordare che i desideri che non si realizzano non hanno meno valore di quelli che invece si riesce a realizzare e quello che resti a sognare diventa una parte di te, diventa comunque te (R. Clementi)

 

Altri preziosi suggerimenti letterari al Venerdì del Libro di Homemademamma

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19 Responses to Il viaggio di un desiderio

  1. Federicasole ha detto:

    Anche per me è sempre stata una paura quella di non avere figli, accompagnata da tanto desiderio di averli. Le parole di Raffaella arrivano dritte al cuore con sincerità e intensità.
    Un bacione!

  2. sandra ha detto:

    Già comprato, letto e amato. Spero possano apprezzarlo anche le non addette ai lavori. L’infertilità mi ha segnato nel profondo e ogni giorno mi rendo conto di quanto non sarò mai più quella di prima, purtroppo.
    ps. ho visto che sei approdata al blog anima di carta. Ci sono anche alcuni miei post nella sezione guest o qualcosa del genere. bacio XXL

    • Fioly ha detto:

      lo immagino, Sandra, è una di quelle cose che non s lasciano ignorare, purtroppo.
      (allora ti troverò, su anima di carta! ;))
      un abbraccio forte

  3. moonlitgirl ha detto:

    Un post che non può lasciare indifferenti nemmeno chi non ha provato certe sensazioni.
    Per la bellezza dei tuoi post ….che c’è un regalino per te sul mio blog
    Un bacione

  4. mammamari ha detto:

    E quante ne combina sto blogghetto, moltiplicatore di relazioni e emozioni..

  5. frafre ha detto:

    Un tema molto delicato, una lettura interessante! 🙂

  6. stefania ha detto:

    Argomento molto delicato ed importante che, ne sono certa, in questo libro sarà stato trattato con la dovuta delicatezza ma anche in modo incisivo…

  7. bussola ha detto:

    Leggerò con piacere il libro…. solo grazie a te ho collegato che è stato scritto dall’autrice di mammamimmonosolo…. avendola legata da poco non avevo seguito il suo percorso

  8. raffaella ha detto:

    Cara, carissima Fioly, non mi aspettavo proprio questa meravigliosa sorpresa! Apro il tuo blog, come quasi ogni giorno da circa un anno a questa parte e vedo questa immagine dolce. Prima mi colpisce, poi capisco. Lui è lì tra le braccia di un orso a ricordarmi che esiste, è altro da me, ha preso la sua strada e sta viaggiando per arrivare a chi lo accoglie. Non sai quanto mi fa piacere leggere che ti sia piaciuto. Spero solo che sia come tu dici, che mio figlio mi chiederà di raccontare ancora ed ancora, fino allo sfinimento, il desiderio di lui. Mi piace il Jolly del mazziere.Non smettere mai di sognare, mai.
    Ti abbraccio forte, cara amica.
    Ti abbraccio forte e ti dico grazie.
    Raffaella

    • Fioly ha detto:

      no Raffaella, grazie a te. per la testimonianza preziosa e coraggiosa e sincera che ci hai regalato in queste pagine.
      e su quello che ho scritto, a proposito di quanto si sentirà amato e voluto tuo figlio, e su quanta gratitudine nutrirà nei vostri confronti, non nutro il benchè minimo dubbio.
      un abbraccio grande! e complimenti ancora

  9. verdeacqua ha detto:

    l’ho letto anch’io e come puoi immaginare mi ci sono immersa, ho imparato, ho riflettuto e ho pianto… Ne avevo parlato anche in un post, è un libro degno di quella splendida persona che è Raffaella!

    • Fioly ha detto:

      sì, hai proprio ragione: è un libro degno dei suoi bellissimi pensieri.
      conoscere persone come lei e come te è stato un bel regalo di questo blogghetto

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